Tirili liberi sul basket orobico
Bergamo, urge mettere dei punti fermi

A chi sta a cuore un lusinghiero futuro del Bergamo Basket non è chiaro il motivo per cui non si siano ancora stati confermati coach Marco Calvani e il generale manager Gian Luca Petronio.

Nei rispettivi ruoli, infatti, hanno dimostrato di essere tra i più autorevoli e competenti che abbiamo mai avuto in società nell’ultimo decennio. È bene premettere che il loro contratto scadrà il 30 giugno prossimo ed è ovvio che in mancanza di un tempestivo rinnovo i due non tarderanno ad accasarsi altrove. È anche vero che i risultati non certo brillanti della squadra con l’ultimo posto in classifica prima dello stop causa covid, non farebbe pensare ci possa essere una vera e propria caccia degli altri club, ma non è così.

Questo perchè Calvani ha gestito un roster del tutto insufficiente per salvaguardare la categoria. Al pari di Petronio che ha dovuto gestire un mercato estivo che era figlio di altri, non certo merito suo. Si può certamente anche sostenere che i due avrebbero potuto non accettare la sfida propostagli dal presidente Massimo Lentsch a luglio, ma rivangare il passato, si sa, non porta a nulla di costruttivo.

Importante è che la dirigenza non rimanga con le mani in mano su questo punto che è molto delicato. Anche perchè parallelamente occorrerà abbozzare un’idea di formazione, dovendo ingaggiare almeno sette-otto pedine nuove di zecca. Non si tratta di una bazzecola. Urge un intervento deciso e tempestivo per non incorrere negli errori della passata stagione, sbagliare è umano ma perseverare...

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