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Martedì 30 Giugno 2020
Tiri liberi sul basket orobico
Treviglio avanti, Bergamo da ricostruire
La compagine cittadina ha di fronte un grosso lavoro per ricomporre una compagine competitiva, Treviglio, invece, già parte da solide basi.
Borra (prolungato il contratto al 2022) gli innesti di Pepe e Bogliardo, la conferma di Reati e quella probabile di D’Almeida certificano che la banda degli italiani è pressoché confezionata alla Cassa Rurale. Manca una pedina nei confronti della quale gli operatori di mercato (il general manager Euclide Insogna e il direttore sportivo Massimo Gritti) hanno l’imbarazzo della scelta tra i 3-4 giocatori già lungamente visionati nello scorso torneo. A completare l’organico la copia di stranieri. A dirigere la squadra ci sarà naturalmente Adriano Vertemati che festeggerà il decimo anno di fedeltà al club trevigliese. Diamo atto alla dirigenza per come si sta muovendo nell’allestire un organico che già ha assunto un fisionomia ben definita. Se si riuscisse poi a blindare il talentuoso Palumbo (richiesto da sodalizi di serie A1), ci troveremmo di fronte ad una Cassa Rurale da posizioni alte o se si preferisce con le carte in regola per puntare senza mezzi termini ai playoff-promozione.
Da ricostruire quasi completamente,invece, Bergamo che, rispetto ai «cugini», anche in passato ha concluso le operazioni di mercato quasi sempre in dirittura d’arrivo. Ci sono da sostituire sette-otto giocatori. Perso capitan Bozzetto per motivi familiari, i soli a rimanere in città potrebbero essere Zugno e il diciannovenne Parravicini. E il condizionale è d’obbligo visto che Zugno ha in mano un paio di alternative. E gli americani? Il numero uno Carrol si è accordato un mese fa col Treviso e diamo a Jackson solo un venti-trenta per cento di possibilità di rivestire la maglia giallonera.
Al di là dell’invito a concludere in fretta le trattative in entrata importante è non ripetere gli errori di valutazione compiuti la scorsa estate che tuttavia non possono essere ascrivibili ai confermati general manager Gian Luca Petronio e al coach Marco Calvani.
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