È durata un’ora e 50 minuti la discussione davanti al Tar del Lazio in merito ai ricorsi della Lega Calcio contro le ordinanze dei sindaci che avevano proibito l’uso degli stadi al sabato pomeriggio per il campionato di serie B. Il tribunale si pronuncerà con un’ordinanza e non con una sentenza breve e la decisione è attesa tra giovedì e venerdì mattina. Il Tar, in via cautelare, ha già accolto il 10 settembre scorso la sospensiva delle ordinanze ed infatti il campionato di B si sta giocando di sabato alle ore 16. Nella seduta di oggi il tribunale sta discutendo la questione nel merito. Dalla parte della Lega si è costituito il Coni per ribadire il principio dell’autonomia dello sport (e si è costituita anche l’Associazione Italiana Calciatori). Anche la Rai si è costituita in giudizio in quanto parte in causa avendo acquistato i diritti degli high lights del campionato ed essendo interessata alla valorizzazione della serie B con il Novantesimo minuto del sabato che non potrebbe andare in onda in caso di gare in notturna.
I ricorsi della Lega sono contro i comuni di Piacenza, Bologna, Modena, Bergamo, Cesena, Brescia, Cremona, Vicenza e Verona. Il Codacons, Comitato per la difesa dei consumatori, ha presentato due suoi ricorsi chiedendo tra le altre cose il risarcimento dei danni a nome dei tifosi. Pochi commenti dagli avvocati dopo l’udienza. Da quanto si è potuto apprendere la posizione dei Comuni non è compatta. Alcuni in aula hanno sottolineato che ormai le partite sono state disputate e che quindi la questione è priva di attualità, altri hanno chiesto esplicitamente che il Tar si pronunzi per stabilire un principio: chi ha il diritto di stabilire l’organizzazione delle città e gli orari d’apertura di stadi che sono comunali? Preoccupazione generale è, però, che possa non finire qui, nel senso che in futuro ci possano essere nuove ordinanze e nuovi ricorsi. La Lega, infatti, da parte sua vorrebbe un provvedimento che la tutelasse anche da ulteriori iniziative da parte dei Comuni. Alcuni di questi ultimi sono intenzionati ad andare al Consiglio di Stato se oggi il Tar dovesse dar loro torto, confermando il provvedimento cautelare emesso a favore della Lega.
(29/09/2005)
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