Stromberg ricorda Renzo Cividini
«Massaggio e carezza all’anima»

«Un massaggio e una carezza all’anima. L’ho visto l’ultima volta la settimana scorsa, prima di partire. Mi ha sempre difeso, mi voleva bene e io a lui». Per questo Glenn Stromberg gli ha detto «ciao Renzo» prima di partire.

«L’ho visto l’ultima volta la settimana scorsa, prima di partire. Mi ha sempre difeso, mi voleva bene e io a lui». Per questo Glenn Stromberg gli ha detto «ciao Renzo» prima di partire.

Renzo Cividini il massaggiatore, il magazziniere, il guardarobiere, l’autista. Soprattutto il confidente, il consigliere, quasi uno zio: un messaggio al polpaccio, una carezza all’anima, una parola di conforto, «a volte mezzora di silenzio, ma anche quello andava bene». E i racconti dell’Atalanta di un tempo snocciolati come perle.

«Renzo ricordava i racconti del padre (magazziniere all’Atalanta prima di lui, ndr) di quando era ragazzo. E come fossi di famiglia, lui li raccontava a me, straniero, giovane, appena arrivato a Bergamo. Per molti, persone come Renzo lavorano nell’ombra, ma per noi giocatori, per me, era importantissimo».

Quanto, Glenn lo ha raccontato anche nel libro sui suoi anni atalantini («Glenn, c’è solo un capitano»). Otto stagioni, complice l’invito di Glenn nel 1991 a rimandare la pensione. «Se smetti di lavorare invecchi prima, gli dissi. E alla fine si convinse a restare».

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