Sport / Bergamo Città
Mercoledì 09 Settembre 2015
Stendardo: mai pensato di partire
«La società mi aveva rassicurato»
«Nonostante le voci di mercato mi vedessero, ogni giorno, con la valigia scontatamente pronta sapevo che sarei rimasto, con immensa gioia, a Bergamo. Una tranquillità, la mia, trasmessa dalla società che in più occasioni mi aveva assicurato la conferma».
È Guglielmo Stendardo che smentisce, così, chi dava per certa la sua partenza dopo tre onorate stagioni sportive con la maglia nerazzurra.
E l’avvocato-granatiere napoletano ha già dalla sua le presenze da titolare nelle due giornate iniziali del torneo in aggiunta alla prima rete della squadra contro il Frosinone, quella che ha sbloccato il risultato. Niente male per un centrale difensore trasformarsi, per l’occasione, in goleador con una classica zampata da attaccante puro. Ma non è tutto. Con i contemporanei arrivi dei quotati pari ruolo Paletta e Toloi, Stendardo, sembrava destinato a prendere a lungo confidenza con la panchina, mal tollerata da qualsiasi atleta. Niente di ciò visto che mister Reja lo ha subito schierato in campo magari anche solo in attesa del fisiologico ambientamento della copia straniera appena ingaggiata.
Per Stendardo, comunque, nessun problema: «Pure l’anno scorso eravamo in quattro a contenderci due posti. A me la concorrenza leale è sempre motivo di ulteriori stimoli. Essenziale è dimostrare in ogni istante all’allenatore che ti trovi nelle migliori condizioni per dare il maggior apporto al collettivo. E più ti impegni negli allenamenti e più aumentano le opportunità di giocare».
Il 34enne, che a tempo di record si è fatto amare dalla tifoseria orobica per la disponibilità e generosità anche fuori dal manto erboso oltre che per la singolare arte nel porsi e nel comunicare, ha tracciato poi un giudizio sulle possibilità della squadra nel corrente campionato: «La rosa è completa e adeguatamente competitiva. Sarà una banalità ma è proprio così: raggiunta la salvezza si cercherà di portare altri bottini alla classifica». A noi sta bene Stendardo, uomo di parola.
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