Stasera Paralimpiadi al via, Mattarella:
la bandiera di Caironi simbolo che unisce

«Lo sport è una manifestazione della vita e offre la possibilità di migliorarci. Non può diventare e non deve diventare un fattore di discriminazione, non deve mai diventare pretesto di violenze, o motivo di frode». Mercoledì sera 7 settembre dalle 23,15 sulla Rai la cerimonia di apertura con la bergamasca Martina Caironi portabandiera dell’Italia.

È quanto afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un video messaggio in occasione delle Paralimpiadi di Rio. «Voi siete l’Italia. La bandiera che ho consegnato nelle mani di Martina Caironi è un simbolo che ci unisce; un simbolo che ci lega alla nostra storia e alla nostra comunità nazionale», afferma il presidente Mattarella nel video messaggio in occasione delle Paralimpiadi.

«Lo avvertiamo ancor di più a pochi giorni di distanza dal terremoto; una catastrofe che ha provocato tanti lutti e ferite tra la nostra gente, nel nostro animo e nell’animo di tutti gli italiani. In questi giorni ciascuno di voi sarà la bandiera del nostro Paese. Davanti al mondo intero, l’Italia si mostrerà con i vostri volti, la vostra tenacia, la vostra lealtà, il vostro desiderio di superare il limite, si mostrerà attraverso la vostra umanità. È una responsabilità, ma è anche una straordinaria occasione. So - aggiunge Mattarella - che darete un contributo prezioso all’immagine dell’Italia: dentro e fuori la competizione».

«La grandezza dei Giochi sta in questo: nel dare un significato forte, e positivo, all’essere nazione, e al tempo stesso, aprirsi al dialogo e all’amicizia con gli altri, di Paesi e di culture diverse, con donne e con uomini che provengono da ogni parte del pianeta. C’è un messaggio universale che vi coinvolgerà in questi giorni: anche di questo diverrete testimoni. È un messaggio di pace, di fraternità, di solidarietà».

«Tutti sappiamo quanto ce ne sia bisogno oggi. Mi auguro che dalle Paralimpiadi di Rio questo messaggio giunga forte; e aiuti tutti ad acquisire maggiore conoscenza e maggiore comprensione, per abbattere barriere e pregiudizi, e favorire un clima di amicizia e di rispetto dei diritti. Lo sport è un veicolo importante di fraternità, di conoscenza reciproca, di integrazione. Lo sport ha un grandissimo valore sociale, educativo, di formazione delle persone. Lo sport è crescita, è cultura; e voi lo sperimentate ogni giorno. E lo vivrete ancora di più quando vi confronterete con atleti, che saranno avversari durante le gare, ma resteranno, per sempre, amici e compagni di una bellissima avventura».

«Abbiamo un motivo di orgoglio come italiani. Quello di aver dato inizio ai Giochi Paralimpici, nel 1960. Fu, infatti, grazie all’intuizione e al lavoro di Antonio Maglio, che si riuscì ad abbinare questa manifestazione ai Giochi Olimpici di Roma. È, questa, una medaglia che ci teniamo stretti, e che intendiamo onorare. Desidero congratularmi con il presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli, anche per aver predisposto Casa Italia in una zona di Rio segnata da povertà ed emarginazione, nel segno della condivisione e della solidarietà. E di aver destinato parte delle risorse per l’organizzazione a un progetto promozione sociale che, sono certo, darà buoni frutti. Anche questo è un modo, un bel modo, per dare al mondo l’immagine dell’Italia che vogliamo».

«Lo sport è anche un veicolo per esprimere la propria personalità. So bene come questo per voi abbia un significato ancora più profondo e intenso. Lo sport è una manifestazione della vita e offre la possibilità di migliorarci. Non può diventare e non deve diventare - sottolinea il capo dello Stato - un fattore di discriminazione, non deve mai diventare pretesto di violenze, o motivo di frode. La promozione dello sport va realizzata con lealtà, con coraggio, con amicizia. Si tratta, insomma, di essere atleti con la A maiuscola. E voi siete atleti con la A maiuscola».

«I valori paralimpici sono il coraggio, la determinazione, l’ispirazione, l’uguaglianza. Si tratta di valori universali della persona e, quindi, dello sportivo. Sono parole sono valori che tradurrete in realtà con i vostri gesti, con il cuore e l’intelligenza che metterete nelle gare. Vi aspetto a Roma per festeggiare la vostra partecipazione e anche le medaglie, e i piazzamenti, che avrete conquistato. Come voi, spero che siano numerosi. Ma, soprattutto, vi aspetto - conclude Mattarella - perché l’Italia vi è riconoscente, e perché voi, dopo i Giochi, continuerete a essere testimoni di tenacia, di solidarietà, di umanità; trasmettendo questi valori a tutta la nostra società».

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