Stanga: «La tappa di Bergamo potrebbe davvero dare la svolta»

LA TELEFONATA. «Vedremo nella seconda settimana se si chiariranno le gerarchie. Bravo Caruso: un italiano nella top 10.

Gianluigi Stanga, nella carovana come responsabile del settore marketing della Gls autotrasporti, esamina la prima delle tre settimane di gara e non preme sull’acceleratore nel senso che si tiene sostanzialmente tutti i dubbi della vigilia sul possibile trionfatore in maglia rosa a Roma. «La prima fase del Giro - ha detto il dirigente bergamasco nel pomeriggio di domenica, prima che in tarda serata arrivasse la notizia della positività al Covid di Evenepoel - conferma che tra i principali papabili esiste equilibrio. Pur avendo vinto la cronometro Evenepoel, dopo le due cadute dei giorni scorsi in salita non è apparso brillante e sembra attaccabile» ha detto Stanga, cogliendo che il campione del mondo non fosse fisicamente al top.

Comunque i migliori finora sono stati davanti: «S ì, è stata la prima settimana che ci si poteva attendere: non ha annoiato ed è servita per conoscere le effettive condizioni dei leader, anche se alcuni stanno correndo senza scoprire le carte e senza mai perdere il filo conduttore della tappa. L’equilibrio di valori inevitabilmente incrementa l’interesse destinato, a mio avviso, ad accentuarsi la settimana che va a iniziare. In questa proiezione rientra la tappa di Bergamo (in programma domenica 21 maggio e che proporrà quattro Gpm, ndr) che potrebbe davvero determinare qualcosa di importante. Quanto agli italiani interessati alla classifica, si sta facendo strada Caruso e quanto meno un azzurro nei dieci l’abbiamo. La mancata partecipazione di Ciccone, a causa del Covid-19, non consente di avere un altro azzurro all’avanguardia. Il ciclismo italiano rimane sempre in attesa di ritrovare competitività e riprendersi il ruolo da protagonista, ma per ora ci mancano corridori del valore dei campioni del passato, loro sì che ci avevano abituato bene». Renato Fossani.

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