Stadio, Comune e Atalanta trattano sulla concessione

In attesa del decreto del governo, che deciderà le sorti del campionato e degli stadi, compreso quello della nostra città, l’ipotesi di concessione del Comunale di Bergamo (attualmente di proprietà del Comune) all’Atalanta è stato il tema questo pomeriggio di un incontro a Palazzo Frizzoni tra il sindaco Roberto Bruni e il presidente dell’Atalanta Ivan Ruggeri. Ruggeri ha valutato in modo positivo l’ipotesi di passaggio dalla situazione attuale (di locazione) alla concessione, che potrebbe significare per l’Atalanta un passo avanti anche verso la soluzione del problema della messa in sicurezza dello stadio e, in un secondo tempo, del suo adeguamento alle nuove necessità del calcio. La squadra nerazzurra, in caso di concessione, avrebbe la responsabilità totale della gestione: in positivo la gestione degli incassi e dell’affitto della struttura, fra gli oneri invece la manutenzione dello stadio.

L’incontro con il sindaco era stato richiesto dal presidente dell’Atalanta prima dei tragici fatti di Catania. In merito alla messa a norma dello stadio comunale «Azzurri d’Italia» secondo quanto prescritto dal decreto Pisanu - precisa un comunicato dell’Atalanta - sono stati effettuati diversi sostanziali adeguamenti come la sala Gos (Gruppo operativo sicurezza), il sistema di videosorveglianza, i tornelli per i settori curva Pisani (tifosi Atalanta) e distinti. E ancora il sistema di biglietteria posizionata secondo le direttive del decreto. 

Riguardo al problema della violenza il presidente Ivan Ruggeri ha sottolineato che «la Società non può farsi carico dei problemi di ordine pubblico al di fuori dell’impianto. È una questione anche culturale e ricordo - dice Ruggeri - che da anni l’Atalanta ha avviato un programma socioeducativo nei confronti dei più giovani, con l’obiettivo di formare un pubblico corretto e rispettoso. Negli ultimi anni migliaia di ragazzini hanno potuto assistere alle partite casalinghe in un settore appositamente riservato a loro e ai loro educatori. Sentirsi accusati di insensibilità significa non guardare oggettivamente a quanto la nostra società, e certo non solo a seguito dei drammatici fatti di Catania, sta facendo».
(07/02/2007)

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