«Spero ci sia ancora speranza per salvare
una piccola squadra dal cuore grande»
Valentina Giacinti, stella della Nazionale di calcio femminile, scende in campo con un appello per salvare il Mozzanica calcio.
«Ho appreso la triste notizia della mancata iscrizione da parte del Mozzanica. Dispiace sapere che nessuno è riuscito a tener viva una società che ha dato tanto al calcio femminile, un presidente che ha dato la vita per questa società». A scriverlo è Valentina Giacinti che ha conquistato i cuori degli italiani con le sue prodezze all’ultimo Mondiale in rosa con i colori della Nazionale azzurra.
La Giacinti, prima di spiccare il volo, ha militato proprio nella squadra del Mozzanica che venerdì sera, con un comunicato ufficiale ha lanciato l’ultimo appello prima della resa e della chiusura. «Sono stati 4 anni stupendi, pieni di emozioni e passione. Ringrazio di cuore per tutto quello che il Mozzanica ha fatto per me e per ogni ragazza che ora inseguono i propri sogni. Spero ci sia ancora speranza per salvare una piccola squadra, dal cuore grande» scrive la Giacinti su Facebook.
Il calcio femminile bergamasco, di fatto, così non ha più una squadra. Per l’iscrizione al prossimo campionato di serie A c’è tempo fino a mercoledì prossimo, ma il club della Bassa ha praticamente già alzato bandiera bianca: salvo colpi di scena sempre più improbabili, la storia è finita. L’appello lanciato nelle scorse settimane non ha avuto risposta: andare avanti in solitaria era impossibile e la scelta è la più dolorosa.
Venerdì il Mozzanica ha emesso un comunicato in cui dà la notizia: «A meno di uno sviluppo dell’ultima ora, sul quale nutro sempre meno speranze con il passare dei giorni, la società non parteciperà al campionato 2019/20», si legge nel virgolettato attribuito alla presidente, Ilaria Sarsilli. Proprio nel momento del boom del calcio femminile, Bergamo perde un pezzo di storia. Il Mozzanica è da nove anni al vertice del campionato italiano, puntualmente nella top five: la sua maglia è stata vestita da alcune giocatrici al top, come la stessa Giacinti, Giugliano Bartoli e Galli, reduci dal Mondiale azzurro. Il paradosso vuole che la maggior attenzione verso questo mondo abbia costruito una concorrenza impossibile da fronteggiare: «Siamo una realtà dilettantistica e non è possibile tenere il passo di chi, di fatto, lavora nell’ambito del professionismo», aveva avvertito Sarsilli. Negli ultimi anni erano entrati in scena club come Juve e Milan: impossibile tenere il passo, dal punto di vista economico e dell’appeal.
Serviva una telefonata risolutrice, che non è arrivata. Sarsilli aveva detto di sperare che fosse l’Atalanta a fare squillare il cellulare e il comunicato di ieri fa riferimento al club nerazzurro, con cui nelle ultime due annate era stato costruito un apparentamento: «A seguito della decisione da parte dell’Atalanta Bergamasca Calcio di non volere prendere in esame i progetti proposti dalla dirigenza della società Asd Mozzanica, e quindi di dare un futuro certo all’Atalanta Mozzanica, la stessa società, attraverso la propria presidentessa Ilaria Sarsilli, comunica che alle attuali condizioni la società non parteciperà al prossimo campionato», si legge nell’attacco della nota, diffusa nella serata di ieri.
Il legame tra l’Atalanta e il Mozzanica era nato negli anni scorsi con la cessione di una squadra giovanile, che ha dato il la al vivaio atalantino, e poi era continuato con l’apparentamento del 2017: negli ultimi due campionati, il nome della squadra bergamasca era Atalanta Mozzanica, le divise nerazzurre. Nella Bassa speravano in un’acquisizione, con la costituzione di una costola rosa della squadra maschile, a costo di cedere il passo e fare scomparire il nome Mozzanica e le figure dall’organigramma.
Il vecchio Mozzanica non si iscriverà alla serie A, né ripartirà dal fondo: scomparirà dai radar, semplicemente e malinconicamente. «Non siamo falliti, come ho letto da diverse parti: questa è una mancanza di rispetto per la nostra società e per ciò che ha fatto. La probabile assenza nel prossimo campionato è frutto di una decisione sofferta: come abbiamo ripetuto più volte, non è possibile continuare così. Società come la nostra non possono competere con le grandi: per sopravvivere è necessario avere alle spalle un club professionistico che possa garantire alle nostre ragazze un futuro nel calcio femminile», è scritto nella nota.
Che si conclude con una lucida analisi: «Il calcio femminile sta cambiando velocemente, forse troppo: speravo di potere dare un futuro alle nostre ragazze, che le nostre richieste fossero ascoltate, ma così non è stato finora e il termine per l’iscrizione è dietro l’angolo», sottolinea Sarsilli. Fine, o quasi. Per i miracoli c’è tempo fino a mercoledì.
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