Sogno europeo e rivincita di Denis
due chicche atalantine da sventolare

Vanitosi all’ennesima potenza? Ebbene sì, questa volta concedetecelo e al tempo stesso perdonatecelo. Siamo tra i pochi, da un po’, a insistere sul sogno europeo dei nerazzurri e sul possibile pieno recupero di German Denis.

Al riguardo, il carro dei vincenti si è di colpo riempito non appena toccato con mano il settimo posto in classifica e certificati i due gol del Tanque nelle ultime partite di Roma (sponda giallorossa) e col Palermo. Procediamo con ordine.

I 24 punti blindati nelle 15 partite disputate ci consentirebbero, se mantenuta la media, di totalizzarne 60 al termine del campionato. Quota, cioè, da competizioni internazionali. Ma attenzione non solo i numeri avallano traguardi impensabili per i più. È la qualità dell’organico e relativo rendimento sul manto erboso che di questi tempi non escludono di alzare l’asticella delle ambizioni.

Domenica, del resto, gli atalantini hanno asfaltato il pur precario Palermo nonostante fossero ai box, tra infortuni e squalifiche, addirittura in sette. Ergo: evidentemente tra i titolari e il resto della rosa non esistono differenze sostanziali. Inoltre bisogna rigorosamente inserire negli evviva Reja e il vice Bollini i quali in punta di piedi ma con un mix di esperienza, bravura e quant’altro sanno ottenere dall’intera rosa profitti straordinari.

Veniamo a Denis nei confronti del quale più che le parole valgono i fatti. E allora perché mai si sarebbe dovuto auspicare l’anticipata età pensionabile? Pure in questo caso ha visto bene il mister nerazzurro a ritenere l’argentino ancora in grado eccome di recitare l’applaudito ruolo di autentico bomber di sempre. Spingiamoci oltre: e se Denis terminasse la corrente stagione sportiva in doppia cifra? Altro che invocarne la partenza nell’imminente mercato di riparazione e precipitarsi alla ricerca di una sostituzione...

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