Sofia Goggia: stare a casa nostro dovere
«Dobbiamo imparare la resilienza»

«Le strutture ospedaliere, soprattutto nella Bergamasca, sono al collasso. Mi sento di voler ringraziare i medici, gli infermieri e tutti coloro che stanno dando più di ciò che è in loro possesso per provare a salvare le vite altrui; mi si stringe il cuore al pensiero che tanti anziani stiano affrontando giornate particolarmente difficili, sicuramente pervasi da un senso di solitudine e sconforto devastanti».

Inizia così il post di Sofia Goggia che pubblica sui Social in segno di vicinanza alla Bergamasca e con un appello:«È proprio per fermare questo contagio che, nel rispetto della collettività, e soprattutto verso quello di chi sta affrontando questa battaglia in prima linea, dobbiamo tutti contribuire mettendo in atto le norme: tutto ciò che prima ci sembrava necessario, ora non lo é più; tutto ciò che rincorrevamo prima ora é totalmente superfluo, stare a casa é nostro dovere. Paradossalmente, la società che ci ha abituati ad adottare ritmi frenetici e che ci ha in un certo senso costretti a correre ad alta velocità senza soluzione di continuità ora ci chiede di rallentare bruscamente, di fermarci».

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●●● RESILIENZA!!!●●● Le strutture ospedaliere, soprattutto nella bergamasca, sono al collasso. Mi sento di voler ringraziare i medici, gli infermieri e tutti coloro che stanno dando più di ciò che è in loro possesso per provare a salvare le vite altrui; mi si stringe il cuore al pensiero che tanti anziani stiano affrontando giornate particolarmente difficili, sicuramente pervasi da un senso di solitudine e sconforto devastanti. Ma è proprio per fermare questo contagio che, nel rispetto della collettività, e soprattutto verso quello di chi sta affrontando questa battaglia in prima linea, dobbiamo tutti contribuire mettendo in atto le norme: tutto ciò che prima ci sembrava necessario, ora non lo é più; tutto ciò che rincorrevamo prima ora é totalmente superfluo. STARE A CASA é nostro dovere. Paradossalmente, la società che ci ha abituati ad adottare ritmi frenetici e che ci ha in un certo senso costretti a correre ad alta velocità senza soluzione di continuità ora ci chiede di rallentare bruscamente, di fermarci. Ripartiremo solo quando sarà il momento e, se tutto ciò ci sarà servito da lezione, come mi auguro, lo faremo in maniera diversa, forti del concetto di RESILIENZA che tutti noi sapremo applicare in questo periodo. Perché RESISTERE significa tanto ma, allo stesso tempo, troppo poco: occorre davvero essere resilienti, ovvero munirsi di strumenti per uscire dalle situazioni negative, rafforzati. Ma nel frattempo stiamo a casa, perfavore. Utilizziamo questo tempo in maniera costruttiva per RIFLETTERE sulla situazione, cercando di trarne un prezioso insegnamento: vi invito a cercare di dare uno sguardo più ampio alla società e, allo stesso tempo vi esorto anche a guardarvi dentro, nella vostra interiorità perché, in fondo, tutti noi abbiamo il disperato bisogno di farlo. Ora abbiamo l'occasione. Muniamoci di libri e di pazienza. Donate alle strutture ospedaliere. Cerchiamo di utilizzare questo mese nella maniera più costruttiva possibile, per noi stessi e per tutti, davvero. Laviamoci le mani e atteniamoci alle norme. Amate, ma senza abbracci. I contatti con gli umani sono da evitare...a differenza della specie canina.

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«Ripartiremo solo quando sarà il momento e, se tutto ciò ci sarà servito da lezione, come mi auguro, lo faremo in maniera diversa, forti del concetto di RESILIENZA che tutti noi sapremo applicare in questo periodo. Perché RESISTERE significa tanto ma, allo stesso tempo, troppo poco: occorre davvero essere resilienti, ovvero munirsi di strumenti per uscire dalle situazioni negative, rafforzati. Ma nel frattempo stiamo a casa, per favore».

«Utilizziamo questo tempo in maniera costruttiva per riflettere sulla situazione, cercando di trarne un prezioso insegnamento: vi invito a cercare di dare uno sguardo più ampio alla società e, allo stesso tempo vi esorto anche a guardarvi dentro, nella vostra interiorità perché, in fondo, tutti noi abbiamo il disperato bisogno di farlo. Ora abbiamo l’occasione. Muniamoci di libri e di pazienza. Donate alle strutture ospedaliere.Cerchiamo di utilizzare questo mese nella maniera più costruttiva possibile, per noi stessi e per tutti, avvero.
Laviamoci le mani.
Amate, ma senza abbracci. I contatti con gli umani sono da evitare...a differenza della specie canina».

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