Simone Lorenzi sorride alla vita
«La pallacanestro? Ora allenerò»

È un decorso clinico ampiamente positivo, ben oltre ogni più rosea speranza, quello che sta seguendo Simone Lorenzi, il 24enne cestista della 035 Informatica Azzanese, colpito da un’aritmia cardiaca durante lla gara casalinga col Pescate del 10 gennaio.

È un decorso clinico ampiamente positivo, ben oltre ogni più rosea speranza, quello che sta seguendo Simone Lorenzi, il 24enne cestista della 035 Informatica Azzanese, colpito da un’aritmia cardiaca durante il secondo quarto della gara casalinga col Pescate dello scorso 10 gennaio.

Un malore del tutto simile a quello che è costato la vita a Piermario Morosini. Allo spavento e alla vivissima preoccupazione delle prime ore, sono infatti seguite nei giorni successivi solo buone notizie sulle condizioni di salute di Simone, seguito con grande simpatia ed affetto dalla comunità cestistica provinciale e regionale.

Dopo il ricovero iniziale all’unità coronarica dell’ospedale Bolognini di Seriate, da quattro giorni Simone è stato trasferito nel reparto di Cardiologia, dove sta completando visite ed esami e dove a breve sosterrà una piccola operazione per installare un defibrillatore che provvederà a stabilizzare il ritmo cardiaco e garantirgli una vita normale. Definito da medici, infermieri, amici e da se stesso «Il miracolato», Simone col passare dei giorni ha iniziato a comprendere nel dettaglio quanto avvenuto.

Simone, ricorda qualcosa di quei frangenti? «Quando mi sono svegliato, nel pomeriggio di tre giorni dopo, ricordavo soltanto che durante la partita mi ero sentito male, credevo per un calo improvviso di zuccheri. Pensavo infatti fossero trascorse poche ore, invece... Di tutto il resto non ricordo nulla, e probabilmente è meglio così. Ritengo invece sia più importante ricordare ed enfatizzare i motivi per cui sono fortunatamente ancora qui a commentare l’accaduto...».

Senza alcun dubbio alcune circostanze sono state favorevoli.

«Innanzitutto la presenza del dottor Centonze e degli altri tre medici (Ghislanzoni, Tallarita e Coppolino, ndr), che sono stati bravissimi nell’intervenire in modo tanto veloce quanto appropriato. Mi è stato riferito che mentre mi stavo accasciando il dottor Centonze era già in procinto di assistermi».

Qualche anno orsono si trovavano T-Shirt con scritto «Basketball is Life». Il basket sarà ancora parte della sua vita?

«Al momento non penso a riprendere a giocare, sicuramente continuerò ad allenare, comunque mai come nel mio caso la frase è appropriata».

© RIPRODUZIONE RISERVATA