Remer, un nonnulla ai playoff
Comark, un ko da far meditare
Suggeriamo perfino ai più incalliti scommettitori di non scucire nemmeno pochi spiccioli su un blitz del Piacenza, venerdì sera, sul parquet del Pala Facchetti.
Non solo perché la Remer è terza mentre il team emiliano è ultimo e da tempo malinconicamente retrocesso in serie B. Al di là delle differenti potenzialità tecniche, le motivazioni dei trevigliesi parlano in modo eloquente. In palio Rossi e compagni hanno l’accesso ai playoff e scusate se è poco. Vincendo, infatti, scatterà l’aritmetica certezza di allinearsi al via degli scontri diretti per la promozione nell’anticamera del basket che conta.
Non ci sembra il caso di allinearsi con gli inevitabili e scaramantici messaggi che, puntualmente, arriveranno, in questi giorni, dalla dirigenza e dall’allenatore Adriano Vertemati. Sostenere le velleità e l’incisività di una squadra come il Piacenza farebbe sbalordire la maggior parte degli appassionati. Più razionale, invece, invocare un’adeguata concentrazione dei giocatori dimenticando, nell’arco dei quaranta minuti, gli altrettanti affidabili pronostici della vigilia.
Il duro ko casalingo subìto dalla Comark (e sferratole dalla seconda Udine) ci poteva, magari, stare ma c’è modo e modo. Tanto per intenderci non è che i friulani avessero di fronte la classica squadra materasso. Siamo ripetitivi: la rosa della Comark vale assai di più dell’attuale settima posizione. Ma rassegnamoci: abbiamo a che fare con un complesso dagli alti e bassi di rendimento e dai risultati sconcertanti. In altre parole, in rare occasioni è emersa la certificata consistenza della sua rosa confezionata in estate con obiettivi di grande rilevanza. E piazzandosi, come ormai pare, settimi in regular season equivarrà a prenotare quale sfidante proprio Udine. Fate voi con quel che segue…
Arturo Zambaldo
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