Remer, un aiuto dal calendario
Un consistente balzo in avanti
Gran parte dell’operazione-risalita tutt’ora in atto della Remer si chiama calendario. Del resto il balzo dalla zona rossa al centro classifica è figlio dei successi, in rapida successione, con il fanalino di coda Bari e la vice cenerentola Recanati.
Gran parte dell’operazione-risalita tutt’ora in atto della Remer si chiama calendario. Del resto il balzo dalla zona rossa al centro classifica è figlio dei successi, in rapida successione, con il fanalino di coda Bari e la vice cenerentola Recanati.
Così come altre due delle sette vittorie totalizzate sono state conseguite con Firenze e Reggio Calabria, appaiate in graduatoria sempre con Recanati. Difficile, dalle cifre certificate nelle 14 gare disputate (ne manca soltanto una al termine della regular season), ipotizzare con ampi margini di sicurezza quale copione reciterà la Remer nel ritorno.
Dimenticando, obiettivamente, il primo posto finale (favorita d’obbligo la capolista Ferrara) con accesso diretto alla gold nazionale, dal secondo al nono si otterranno i playoff mentre le ultime tre retrocederanno in quarta serie. Fallire i playoff farebbe storcere il naso a parecchi in quel di Treviglio considerato il vasto numero di squadre aventi diritto.
Significherebbe, cioè, non aver tratto un adeguato rendimento da un roster fisiologicamente costruito per rincorrere traguardi quanto meno dignitosi. Non a caso sono stati ingaggiati Marino e Rossi (rispettivamente regista e centro che non hanno eguali nel girone) in aggiunta a Ihedioha, altro italiano appetito da qualsiasi avversaria.
Azzeccata, poi, la mossa di sostituire, dopo poche giornate, il non convincente americano Gadson, con il serbo di ben altro spessore Krstovic, di partita in partita sempre più determinante. Le previsioni estive del direttore sportivo Massimo Gritti che parlavano di possibile quarta posizione potrebbero reggere anche a distanza di quattro mesi e passa a patto di una migliore regolarità.
L’organico della Remer si è poi arricchito, strada percorrendo, con il ventenne Carnovali che - partendo umilmente dalla panchina - sta bruciando le tappe. Guai a questo punto limitargli i minutaggi sul parquet di gioco: ne andrebbe di mezzo, tra l’altro, anche la sua valorizzazione. Un plauso pure ad Alessandri in grado di alternarsi a Marino sotto più aspetti tecnico-tattici. Così così, invece, il croato Kynzlink anche se dalla sua c’è la carta d’identità (giugno 1993) che incita rigorosamente a pazientare. Pensate se si fosse trattenuto il pari ruolo Reati...
Arturo Zambaldo
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