Remer: non c’è da storcere il naso
Comark, peccato per il calo di tensione
Non ci sembra il caso di storcere il naso per i due flop, nel giro di otto giorni, della Remer, quelli con Tortona (in trasferta) e con Roseto degli Abruzzi (PalaFacchetti).
A meno che di colpo non si voglia mettere nel dimenticatoio il susseguirsi di exploit del team trevigliese nella corrente stagione sportiva. Dopo tutto capitan Rossi e compagni seguono in classifica le capoliste Treviso e Ravenna con i playoff (accedono le prime quattro) sempre alla portata.
Costruttivo, invece, analizzare intelligentemente le ragioni delle non annunciate sconfitte (specie con Roseto dai piani bassi della graduatoria) per far si che dal prossimo match con Imola si riprenda a marciare al meglio. Da porre, comunque, in preventivo che lungo il torneo le difficoltà aumenteranno.
Primo perché gli avversari hanno preso le opportune contromisure poi perché sia in vetta che in fondo i punti in palio cominciano a scottare un bel pò. Ed è già un risultatone per il club presieduto da Gianfranco Testa aver centrato con largo anticipo la virtuale ammissione alla seconda divisione unificata. Certo, si tratta di una specie di minimo sindacale e non di più visto che delle sedici squadre del girone, addirittura tredici saliranno di categoria.
La Comark, invece, deve completare a ogni costo il viaggio che porta alle alte sfere della graduatoria. Ad esigerlo è la competitività dell’organico costruito appunto (con risorse finananziarie di spessore) non per recitare copioni privi di obiettivi adeguati.
L’ultima esibizione sotto tono di sabato sera a Montichiari ha riaperto gli scenari mandati in onda, spesso e volentieri, all’inizio del torneo. E’ accaduto un calo di tensione, subentrato dopo gli ultimi cinque successi consecutivi? Possibile. Se così fosse da coinvolgere nelle responsabilità non solo i giocatori ma pure i preposti alla gestione del prepartita.
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