Remer, ecco perché in tanti
vorrebbero sedere al posto del coach

Diversi allenatori di fascia due/tre vorrebbero sedersi sulla panchina della Remer anche nella corrente stagione sportiva: il torneo di terza divisione prende il via domenica 5 ottobre. Ecco le tre principali ragioni.

Diversi allenatori di fascia due/tre vorrebbero sedersi sulla panchina della Remer anche nella corrente stagione sportiva: il torneo di terza divisione prende il via domenica 5 ottobre.

Tre le principali ragioni: l’agevole obiettivo da raggiungere; la facilità di gestire il nutrito plotone di giovani inseriti, in estate, nel roster titolare; la solidità e serietà societaria.

Procediamo con ordine. Sul primo punto, l’annunciato traguardo di accedere alla categoria superiore verrà centrato piazzandosi anche solo al tredicesimo posto con sedici team ai nastri di partenza della imminente regular season. Un gioco da ragazzi, non c’è che dire, o giù di lì. In altre parole le responsabilità, in questo ambito, da parte di Vertemati, sono certificatamente limitate.

Secondo aspetto. Avere a che fare a livello tecnico e di spogliatoio con i baby si va, di regola, a nozze. Al contrario, cioè, di dover dirigere un gruppo dalla carta d’identità prevalentemente di spessore. E questa Remer di pedine su di età ne ha appena un paio, capitan Rossi (33) e Marino (27). Ma sì, pur sforzandoci mettiamoci pure Marusic (25). Gli altri sette non superano di media i vent’anni. Disponendo di un tale organico diventano, sopratutto, facile per qualsiasi coach le scelte del quintetto da utilizzare sul parquet e relativi cambi in corsa. Per di più i cinque di partenza e sui quali concedere i maggiori minutaggi sono, pressoché, scontati: smentiteci se, quanto meno sulla carta, i privilegiati non corrisponderanno a Rossi, Marino, Carnovali, KyzlinK e Gaspardo.

Ultimo elemento da sviluppare. Da sempre (e sono trascorsi qualcosa come più di otto lustri dalla fondazione del sodalizio trevigliese; i complimenti all’inimitabile Alberto Mattioli sono rigorosamente doverosi) la Remer viaggia da invidiabile esempio per i conti di bilancio puntualmente a posto. Ne derivano gli stipendi a giocatori e staff tecnico regolarmente onorati ad ogni data concordata. Dite poco visti i ritardi se non peggio che di tanto in tanto vengono segnalati dai media?

Per concludere: non è affatto un caso se lo stesso Vertemati (che nei tre precedenti campionati ha assolto un compito altamente riconosciuto all’unanimità) se ne guarda bene, secondo noi, dall’ esporre la faccia alla finestra alla ricerca di altre piazze magari più appettibili unicamente sulla carta.

Arturo Zambaldo

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