Remer, abbonamenti più cari
La scelta fa discutere i tifosi
Correnti di pensiero marcatamente diverse fra i tifosi Remer sulla campagna abbonamenti per la prossima stagione. Chi sta dalla parte della società che ha deciso di aumentare le tessere mediamente in gradinata e distinti del 45 % rispetto agli anni precedenti; altri, invece, ritengono la scelta esagerata.
Portavoce autorevole del club trevigliese il general manager Euclide Insogna: «Innanzitutto si deve parlare di adeguamento visto che per circa 10 anni avevamo mantenuto i prezzi d’ingresso al PalaFacchetti tra i più bassi della categoria di appartenenza. E, pure, adesso, tagliandi e abbonamenti risultano meno costosi degli altri». «Senza contare – aggiunge Insogna – che giocando nella seconda divisione nazionale il livello tecnico si è elevato».
Considerazioni le sue, a parer nostro, condivisibili, ma ribadiamo non dall’intera tifoseria. Coloro che non si trovano d’accordo sostengono che senza americani nella rosa lo spettacolo non raggiunge livelli adeguati: di conseguenza la lievitazione dei prezzi non va esentata da critiche. Siamo nel campo delle opinioni e come si sa, degne di rispetto. Ma a fare a pugni al discorso legato allo spettacolo e al pathos è il ricordo del campionato 2014-2015. Senza giocatori Usa la Remer disputò una brillante regular season piazzandosi addirittura quarta nonostante i certificati mugugni generali della scorsa estate.
A buona ragione, quindi, la dirigenza auspica che la risposta degli sportivi sia fortemente positiva per mantenere sugli attuali livelli una realtà invidiata anche da piazze più blasonate. Un incentivo per incontrare i favori del pubblico è quello dell’abbonamento «amico»: una riduzione della stessa tessera per chi porta un nuovo sostenitore. Sulla carta anche questa volta la Remer si avvale di un organico in grado di onorare sino in fondo la serie A2 «unificata» divisa, più o meno geograficamente in due gironi.
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