Quella sedia ad Amsterdam - Video
Il racconto: «Un mito nato in trattoria»

Nei ricordi dei tifosi rimane scolpita l’immagine di Mondonico con la sedia alzata nel cielo di Amsterdam dopo aver visto sfumare la Coppa Uefa con il Toro.

A volte basta un gesto per entrare nella storia. Un gesto semplice. È il 13 maggio del 1992. Ajax e Torino sono in campo allo Stadio Olimpico di Amsterdam, si stanno giocando la Coppa Uefa. Nella finale di andata, al Delle Alpi di Torino, non ci sono stati vincitori nè vinti. Un 2-2 che però costringe il Torino a vincere in Olanda, o a pareggiare con almeno 3 gol. È il Torino di Enzo Scifo, Gianluigi Lentini, Walter Casagrande, è il Torino guidato in panchina da Emiliano Mondonico.Un Toro che ad Amsterdam ci va senza paura. Attacca, a testa bassa. L’atmosfera è tesa, la voglia di vincere tanta. Ma il Torino non deve vedersela solo con l’Ajax: pare una partita stregata, lastricata di delusioni.

Il primo tempo si chiude sullo zero a zero, ma i granata non rinunciano ad attaccare. Fino al momento della storia. Roberto Cravero si incunea in area di rigore, tenta di saltare Frank De Boer. Cade a terra. Non ci sono ancora moviole, replay, non c’è la Var. Dalla panchina sembra rigore, abbastanza netto. Dalla panchina si alza Emiliano Mondonico. All’Olimpico di Amsterdam non ci sono ancora le panchine classiche. All’Olympisch Stadion di Amsterdam, la panchina nient’altro è che una serie di sedie tradizionali, di quelle con le stanghette in metallo. Emiliano Mondonico non ci pensa due volte. Prende una sedia e la solleva al cielo. È la protesta di chi è convinto di aver subito un torto inequivocabile, è il gesto di ribellione di chi si crede vittima di un errore arbitrale abbastanza palese. Un gesto genuino, di cuore, di pancia, di puro istinto. È l’attimo che consegna alla storia Mondonico e la sua sedia.

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