Sport / Bergamo Città
Lunedì 12 Maggio 2014
Quella banana, che vergogna
Zona del lancio a rischio chiusura
«Che faccio, la mangio?». Il francese Kevin Constant, pelle scura, lo chiede tra l’ironico e il risentito all’arbitro mostrando la banana che ha appena raccolto tra i suoi piedi. È da dove è piovuta? Quella area ora rischia la chiusura.
«Che faccio, la mangio?». Il francese Kevin Constant, pelle scura, lo chiede tra l’ironico e il risentito all’arbitro mostrando la banana che ha appena raccolto tra i suoi piedi. Il milanista non fa a tempo a gettarla via stizzito che viene colpito da un’altra banana, piombata sulla sua schiena dopo aver seguito la stessa traiettoria. Stavolta è l’olandese De Jong a raccattarla. Lui si rivolge direttamente al settore da dove è stata lanciata, rotea le braccia tenendo in mano il frutto, come a dire indignato: avanti, ancora, bravi, bravi.
Sono le 13,54 di un pomeriggio che calcisticamente diventerà trionfale. È a quell’ora che il razzismo fa il suo ingresso al Comunale. Perché finora lo stadio di Bergamo s’era macchiato di molte infamie, dal tombino del 2007 fino allo scambio fitto di artiglieria con gli juventini giusto un anno fa, ma mai di discriminazione razziale. Sporadici e per lo più isolati i buh-buh contro gli avversari di colore, una correttezza su questo fronte che, se non può essere un vanto, è almeno una consolazione.
Il confine stavolta è oltrepassato. Ed è fors’anche per stemperare la tensione che Constant sceglie l’ironia, senza arrivare al gesto sublime del brasiliano Dani Alves che due settimane fa, durante Villareal-Barcellona, sbucciò la banana con cui era stato bersagliato dai tifosi di casa e la mangiò prima di battere un calcio d’angolo. Anche il Milan non arriva al plateale abbandono del campo, come fece nel gennaio del 2013 a Busto Arsizio durante l’amichevole con la Pro Patria, quando il ghanese Boateng, investito dai buh-buh della tifoseria locale, abbandonò il campo seguito dai compagni di squadra. «I miei ragazzi si sono comportati in modo corretto - dirà a fine gara l’allenatore milanista Seedorf - continuando la partita».
Il rischio più concreto, per l’immediato futuro, è la chiusura della zona da dove la banana a è stata lanciata. Gli ispettori della Procura federale che stavano a bordo campo hanno annotato e spediranno il rapporto al giudice, allegando probabilmente il filmato in cui il lancio di banane è immortalato. La balistica lascia pochi dubbi: i malefici frutti piovono dagli spalti lato Giulio Cesare, al confine con la curva Nord, ma la provenienza è ancora dubbia. Da domenica pomeriggio sono al lavoro anche Digos e polizia scientifica per risalire, tramite le immagini del sistema di videosorveglianza dello stadio, al responsabile (o ai responsabili).
Un episodio incivile - ha commentato il questore Dino Finolli -, commesso in una giornata nella quale, dal punto di vista dell’odine pubblico, è andato tutto per il meglio. Ora cercheremo di risalire al responsabile e, se ha precedenti, vedremo se è passibile di Daspo oppure no».
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