Portogallo e Olanda, la sfida del riscatto

Portogallo e Olanda, la sfida del riscattoOggi (20.45, diretta Rai 1) la prima semifinale tra le due eliminate nel campionato del 2000

Nord contro Sud. Oggi (ore 20,30, diretta Raiuno) a Lisbona l’Europeo vivrà la sua guerra di secessione. Portogallo-Olanda: la fantasia latina, contro la strategia vichinga. Il caldo e il freddo. L’Atlantico e il mare del Nord. Ma calcisticamente portoghesi e olandesi sono gli opposti che finiscono per attrarsi, essere simili.

È uno scontro di scuola calcistica speculare, basata sul palleggio e il possesso, sulla fantasia e l’offensiva. Ed è anche la sfida degli ultimi due paesi organizzatori. Nel 2000 l’Europeo di Belgiolanda, oggi quello del Portogallo. Ed è anche per entrambe la possibilità di sfatare l’ultimo sortilegio: andare in finale. Nel 2000 l’Olanda si fermò in semifinale contro l’Italia ai rigori, il Portogallo nell’altra semifinale con la Francia (al golden gol). Ora l’appuntamento col destino. Stavolta il Portogallo se la gioca a casa sua, a Lisbona. Ma l’Olanda ha dalla sua il favore degli astri: qualificata a stento nel suo girone ha poi fatto fuori la Svezia ai rigori. Una bella strenna per una squadra che ai rigori si era sempre scavata la fossa. Insomma la disfida è densa di motivi: tecnici, tattici, storici. Vieppiù per il fatto che Portogallo e Olanda non si sono mai incrociate né in un Mondiale, né in un Europeo. Ovvero si sono affrontate nelle varie qualificazioni ed amichevoli ma non ci sono numeri importanti nelle fasi finali, quelle cruciali, quelle che contano e fanno la storia. Quindi domani sarà la «prima». Così come potrebbe essere la prima volta che il Portogallo conquisti una finale in un Europeo. L’Olanda l’ha già giocata e pure vinta nel 1998 contro l’Urss in Germania. Ma c’è un’onta da lavare per gli olandesi. Il 28 marzo 2001 a Porto, l’Olanda fu eliminata dai mondiali coreani per un clamoroso 2-2 contro il Portogallo. Clamoroso perché all’Olanda serviva la vittoria e la vittoria era praticamente arrivata. A 10 minuti dalla fine gli «orange» erano avanti 2-0, poi l’incredibile rimonta del Portogallo in appena 7 minuti: prima Pauleta, poi Figo al 90’ su rigore.

Figo che oggi è - stranamente - tra i più discussi. Non è più il pilastro, non è più l’idolo incontrastato della sua gente, soprattutto non è lo splendido Pallone d’Oro del 2000. Ma lui è tranquillo: «Non ho niente da dover dimostrare, la gente mi conosce bene». Eppure dopo la sostituzione contro l’Inghilterra molti lo danno come grande escluso di questa semifinale. Figo preferisce non commentare: «Comunque è finita bene perché siamo in semifinale. Io ho sempre pensato di dover giocare per il mio paese e finché potrò farlo sarò qui. Le altre cose dovreste chiederle al ct». Ovvero Luis Felipe Scolari, il tecnico globe trotter che dopo il Brasile pentacampeao di 2 anni fa, cerca il «miracolo» con il Brasile europeo, il Portogallo. Ma per ora il grande «predicatore» fa atto di umiltà: «Sembra che siamo già campioni d’Europa e questo mi preoccupa. C’è troppa euforia, invece dico al popolo che non abbiamo ancora vinto nulla. Calma, prima dobbiamo superare l’Olanda che qui ha presentato una delle sue migliori nazionali di sempre».

Dall’altra parte Advocaat si stringe attorno al gruppo: «Credo che abbiamo offerto un ottimo rendimento, sebbene fino a due anni fa nessuno puntasse su di noi. Vorrei elogiare i giocatori della panchina in quanto si stanno comportando in maniera eccellente. E una cosa di cui vado orgoglioso. Se pensiamo a giocatori esperti come Kluivert e a quanto di buono stanno facendo per l’interesse della squadra non posso che essere soddisfatto». Advocaat si attende una prestazione migliore contro il Portogallo, dopo il quarto di finale molto combattuto di sabato contro la Svezia. «Quando una delle nostre ali non è in giornata, perdiamo troppo il possesso di palla. Contro squadre che giocano come la Svezia non siamo riusciti a esprimere il nostro gioco per gran parte della partita. Con il Portogallo andrà meglio. Applicano un giocano più offensivo e lasciano maggiori spazi». Anche per questo è pronto Overmars che dovrebbe prendere il posto di van der Meyde, mentre resta confermato il forfait di De Boer, infortunato. L’obiettivo è uno solo: «Dobbiamo superare la nostra psicosi della semifinale. Tutte le grandi squadre sono già state eliminate. Spero di poter giocare la finale, magari contro i cechi».

(30/06/2004)

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