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Lunedì 05 Giugno 2017
Percassi: «Vorrei l’Arsenal
per l’Atalanta d’Europa»
«Anno storico, felice di vedere i bergamaschi felici. Amichevoli? L’Atletico Madrid.Saremo competitivi con i conti in ordine. Parte un ciclo decisivo per il futuro: programmazione»
Mi piacerebbe incontrare l’Arsenal. E sfidare lo Sporting Lisbona per giocarci la “bella”… O comunque una portoghese, so che lo Sporting giocherà i playoff per la Champions…». Antonio Percassi guarda verso il giardino, mentre «immagina» la sua Europa. Quell’oasi verde nel cuore della città è la sua siepe verso l’infinito, il presidente rimesta il tè all’infinito e viaggia: «Sarà un’esperienza formidabile, cresceremo. Io ricordo bene la mia Europa».
Già, l’Europa di Antonio Percassi calciatore, 43 anni fa di questi giorni (torneo Angloitaliano 1971/72): il ragazzo aggregato da Giulio Corsini all’Atalanta che si è appena salvata in A si guadagna la conferma per la stagione successiva giocando due gare in quattro giorni quasi da migliore in campo. Con in mezzo il 19° compleanno.
Lei, il marcatore arrivato da Clusone, che regge il confronto con quel calcio fatto di furore giocando all’inglese contro gli inglesi.
«Ricordo bene, prima 0-0 a Sunderland, sono entrato in avvio per l’infortunio di Moruzzi, me la sono cavata con la grinta. Ma loro erano enormi, assatanati».
Poi la batosta di Leicester, 6-0 per il club che un anno fa ha vinto la Premier con Ranieri…
«Ci bastava segnare un gol per passare il turno, ne abbiamo presi sei… Scendevano da tutte le parti, ci hanno messi lì davanti alla nostra porta dall’inizio alla fine. È stata una lezione: in Europa non si va in gita. Mai. Ecco perché, per prepararci al meglio faremo amichevoli di spessore: ci stiamo provando per l’Atletico Madrid… Il mister ha chiesto due-tre partite di alto livello, mi piace l’idea di confrontarmi con le eccellenze».
Presidente, saremo competitivi?
«Lo saremo. Per me il mercato in uscita è chiuso: l’Atalanta è questa. Ma non dipende solo da noi, si sa. E chi resta all’Atalanta dev’esser onorato di giocarci».
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