Per le vincenti Remer e Comark
è tutto oro quello che luccica?

Premessa doverosa per non passare per irriducibili incontentabili. Guai esaltarci per i pur apprezzabili blitz di Remer a Verona e di Comark a Varese.

Entrambi i successi, guarda caso, sono stati centrati con lo scarto di un unico canestro al termine di sfide tirate, tra l’altro, all’eccesso. E tutti sanno che in simili situazioni la vittoria o la sconfitta sono legati ad episodi.

Certo, parlando della Remer il fatto di essere rimasta puntualmente in partita contro un’antagonista di fascia alta merita grande considerazione. Ne avrà beneficiato l’ autostima dell’intero gruppo calato a picco per i tre precedenti tonfi. Siamo convinti che ci penserà il professionale coach Adriano Vertemati a metabolizzare in fretta la fisiologica euforia sprigionata subito al rientro dal palasport veneto. Il match nella località di Giulietta e Romeo dovrà costituire un fermo punto di partenza e basta. Guai cullarsi sugli allori visto che c’è da risalire in fretta la non annunciata deficitaria posizione in classifica (penultimo posto anche se buona compagnia).

Medesimo discorso trattando la Comark tornata a Bergamo con due punti decisamente preziosi ma nulla di più. Del resto, il minimo passivo inflitto al secondo team varesino deve costituire fonte di riflessiva analisi. Troppo differente, è la qualità del roster affidato alla gestione di Cece Ciocca rispetto a quella degli avversari di sabato scorso. Le importanti assenze di capitan Chiarello e Milani non devono, comunque, servire da alibi per coprire le evidenti lacune emerse. Da adesso serve preparare al meglio la partita clou di domenica 22, allorquando al Centro sportivo Italcementi metterà piede sul parquet Udine, la formazione allenata dall’ex celanino Lino Lardo, tra le maggior candidate alla promozione in serie A2. Ci siamo ben capiti o no?

Arturo Zambaldo

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