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Martedì 29 Agosto 2017
Passo dello Stelvio chiuso al traffico
Per un giorno sarà il «regno» dei ciclisti
Sabato 2 settembre, un’occasione unica, quella di scalare la cima Coppi senza mezzi a motore. La strada sarà chiusa al traffico per lo Stelvio Bike Day.
48 tornanti che rappresentano una sfida ma anche un divertimento, uno stare insieme. Salire fino al Passo dello Stelvio rappresenta una sorta di missione per ciclisti e amanti delle due ruote, qualcosa che almeno una volta nella vita occorre fare e perché no anche più di una, meglio ancora quando le strade vengono chiuse al traffico e si può pedalare in assoluta tranquillità e gioia. Lo Stelvio Bike Day, chiamato anche «Giornata della Bici sullo Stelvio», si svolge lungo la Strada dello Stelvio, nel Parco Nazionale dello Stelvio. Festa, divertimento e sfida immersi in scenari da favola per le migliaia di ciclisti che saranno nuovamente in sella. Lo Stelvio Bike Day rappresenta l’opportunità perfetta per godersi la lunga salita del Passo, visto che i veicoli a motore saranno off limits su tutti e tre i versanti della montagna: quello lombardo da Bormio (SO), quello svizzero dalla Val Monastero e sui 48 tornanti del versante altoatesino che da Prato allo Stelvio si inerpicano sino ai 2758 metri del valico.
Si tratta di una manifestazione libera senza iscrizione, che consente di percorrere la strada statale dello Stelvio dai versanti lombardo (da Bormio), altoatesino (da Prato allo Stelvio) e svizzero (da Santa Maria) con uno spirito che non è certo quello della competizione, ma è quello che punta a godere dello spettacolo naturale incredibile fino al Passo, respirando l’atmosfera della leggenda, lungo una strada che negli anni ha accolto sfide indimenticabili e momenti epici di ciclismo. Uno su tutti, quello scritto il 1 giugno 1953 nella tappa Bolzano-Bormio, penultima del Giro d’Italia di quell’anno. È la prima volta che la Corsa Rosa risale i 48 tornanti che da Prato allo Stelvio arrancano fino ai 2.758 metri di quota e Hugo Koblet vanta un margine di 1’59” su Fausto Coppi. Il Giro sembra chiuso ormai, ma è proprio tra quei tornanti sterrati che il Campionissimo sferra il suo attacco pazzesco e il parziale tra i due al traguardo non è solo ribaltato ma quasi raddoppiato a favore dell’italiano. Non è un caso quindi se lo Stelvio Bike Day porta nel sottotitolo “Scalata Cima Coppi”.
Quando l’ascesa fu introdotta al Giro d’Italia entrò subito nel mito: il Campionissimo Fausto Coppi, dopo avere domato per la prima volta lo Stelvio nel 1953, dichiarò che lassù “stava per morire”, mentre in tempi più recenti Marco Pinotti ha definito la salita “un’esperienza ascetica”. Lo Stelvio, infatti, è rimasto impresso nelle gambe e nella memoria di generazioni di ciclisti, da Merckx a Hinault, da Gaul a Gimondi, sino al belga Thomas De Gendt, vincitore di tappa nel 2012, e al colombiano Nairo Quintana che diede vita all’azione decisiva per le sorti del Giro d’Italia 2014 attaccando nella discesa dello Stelvio e conquistando poi la Maglia Rosa in Val Martello. La strada dello Stelvio fu costruita dagli austriaci agli inizi del XIX secolo per migliorare i collegamenti fra il Tirolo e la Lombardia, entrata a far parte dell’Impero Asburgico dopo il Congresso di Vienna, e rappresenta uno dei luoghi più suggestivi dell’intero arco alpino, con una serie infinita di tornanti che si inerpicano fra boschi e prati d’alta quota fino a giungere sul Ghiacciaio dello Stelvio.
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