Ordinanza di Palazzo Frizzoni vieta la partita dell’Albinoleffe

«Sabato 27 agosto 2005 dalle ore 15 alle ore 20 nello stadio comunale Azzurri d’Italia e sul territorio cittadino è vietato lo svolgimento della partita di calcio tra le squadre di AlbinoLeffe e Rimini e di altre analoghe e/o connesse manifestazioni». L’ordinanza del sindaco (firmata dal vice Ebe Sorti Ravasio) è puntualmente arrivata: sabato niente stadio, niente partite di calcio. L’ordinanza è stata adottata dopo una serie di considerazioni riguardanti «la compresenza di diverse attività e manifestazioni locali» come lo «storico mercato che si svolge nel piazzale Goisis», «le attività sportive amatoriali», «la presenza di numerose attività commerciali nelle zone limitrofe allo stadio», «l’attività didattica delle scuole con diversi plessi scolastici limitrofi allo stadio». L’ordinanza mette poi in rilievo i problemi legati all’intenso flusso di traffico veicolare, all’impossibilità di spostare il mercato. A fronte di ciò il sindaco ha disposto il divieto di utilizzo dello stadio. In merito alla vicenda il presidente della Lega Calcio Galliani ha fatto sapere che «se qualche stadio non sarà disponibile, le partite verranno rinviate a data destinarsi». Contro l’ordinanza ora sono possibili solo il ricorso al Tar o al Capo dello Stato. L’Atalanta, in trasferta a Cesena, troverà lo stesso problema (stadio negato dal Comune).La drastica decisione è arrivata dopo che nella giornata di ieri, il coordinamento dei sindaci delle città che hanno squadre di serie B (di cui fa parte anche Bergamo) ha deciso di adottare la linea dura.

Il sindaco di Piacenza, Roberto Reggi, a capo del coordinamento, a questo punto si augura che «sia ragionevole aprire una trattativa con la Lega, che di fatto non si è mai aperta perchè non ci hanno mai ricevuto». Reggi sottolinea il tipo di trattativa che secondo lui si dovrà intavolare: «Una trattativa - dice - che consenta di ridiscutere i termini e vedere qual è il momento migliore per giocare tenendo conto dell’interesse di tutti».

(25/08/2005)

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