Sport / Bergamo Città
Domenica 02 Febbraio 2014
Messi, rinascita all’Italcementi
È vittoria: «Ora il titolo italiano»
Lucaaa Mes-sì. «Sì, sono tornato e ora voglio puntare al titolo italiano, entro l’anno». Messi is back, l’hanno scritto i tifosi su uno striscione bianco in tribuna, l’ha scritto Luca negli occhi, ora, negli spogliatoi, una manciata di minuti dopo essere sceso dal ring.
Lucaaa Mes-sì. «Sì, sono tornato e ora voglio puntare al titolo italiano, entro l’anno». Messi is back, l’hanno scritto i tifosi su uno striscione bianco in tribuna, l’ha scritto Luca negli occhi, ora, negli spogliatoi, una manciata di minuti dopo essere sceso dal ring del suo incredibile, affascinante, attesissimo ritorno.
«Una pazzia meravigliosa», scherzava Gianfranco Rosi, mostro sacro della boxe italiana, prima che Luca infilasse i guantoni e tornasse a rivedere le stelle. La sua «pazzia» meravigliosa Luca l’ha aspettata tre anni, «da quando mi hanno fatto smettere», e ora che ha appena battuto ai punti Kristian Camino, Luca si guarda i guantoni e accenna un sorriso.
Ha la faccia piena di pugni, l’occhio sinistro segnato, la voce che corre con l’adrenalina. Spiega perché Bergamo Bomber rinasce ora. «Avevo fiato, ma non volevo strafare. Ho battuto il mio avversario peggiore, l’emozione, ma mi mancava il ring, la misura dei colpi che solo il match può dare. Ora vorrei puntare al titolo italiano entro l’anno. Ho i capelli brizzolati, non posso aspettare», dice Luca e incrocia lo sguardo di Nello Iovino, il maestro di questa sua notte.
Dov’eravamo rimasti? Bergamo, Palasport, 10 marzo 2006. Luca Messi ha i capelli corvini, quando sbriga la pratica contro il francese Tauzet. Va sparato verso la notte del Vigorelli, l’assalto all’europeo di Piccirillo. Vai a pensare che quella del Palasport sia l’ultima notte di Luca sul ring di Bergamo, prima dell’inizio dell’incubo, la sconfitta con Piccirillo, la revoca della licenza italiana.
Sabato sera Luca sbuffa, schiva e soffre un po’, alla fine vince ai punti, per due giudici su tre (59-58, 59-55), per il terzo è pari (57-57). «Lucaaaa Messiii» urlano lo speaker e l’Italcementi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA