«Mark è stato straordinario, ma questo Giro ha deluso»

LA TELEFONATA. Renzo Mazzoleni, 46 anni, fratello di Eddy. «Esclusi Roglic e Thomas gli altri big sono mancati. Bravo Consonni».

La telefonata raggiunge Renzo Mazzoleni, 46 anni, il più giovane dei due fratelli (l’altro è Eddy) che dopo quattro anni tra i professionisti è rimasto nell’ombra ma che pur sempre si porta nel cuore lo sport di famiglia. La tradizione continua con il figlio Cristian, 15 anni, allievo del Pedale Brembillese.

Renzo ha partecipato a tre Giri d’Italia con l’intima soddisfazione di averli portati a termine, ha pure raccolto una vittoria, in Svizzera. Il Giro che ieri si è concluso a Roma non lo ha entusiasmato e non manca di sottolinearlo. «Sinceramente mi aspettavo molto di più da questa edizione – sottolinea Mazzoleni –. A parte il controllo strettissimo attuato da Roglic e da Thomas, ma gli altri dove erano? D’accordo, i due si dividevano i favori del pronostico ma altri rientravano in lizza per la possibile conquista della maglia rosa. Non ha certamente giovato il ritiro di Evenepoel, di Geoghegan Hart al quale va riconosciuta l’attenuante della caduta, ma altri avrebbero dovuto attaccare già nelle prime due settimane lo sloveno e il gallese. Nei miei tre Giro d’Italia c’era ben altro: gli attacchi avvenivano su ogni terreno, in salita, nella discese, su terreno pianeggiante. E non sempre trovavamo il sole”.

Renzo ha qualcosa di ridire anche sulla salita di Monte Lussari. «A mio avviso non era una salita adatta a un Giro d’Italia bensì avrebbe potuto proporsi in una manifestazione di mountain bike».

Per Mazzoleni, incalziamo, nulla di buono? Renzo affonda il colpo. «Non mancano le attenuanti, lo sappiamo, è stato scritto e più volte ribadito, ma a mio avviso a qualcuno è mancata la grinta».

Ci sarà qualcosa di positivo o no? «La tappa di Bergamo, il calore, l’entusiasmo della nostra gente, non solo in città ma distribuito in tutti i luoghi di transito. Un grande spettacolo». Oggi (domenica, ndr) a Roma è arrivata la zampata di Mark Cavendish. «Lui è un grande campione, ha onorato la carriera con risultati estremamente importanti: a 38 anni imporsi in una volata del genere ha dello straordinario. Ho notato nel volatone l’avanzata di Consonni che si è però arreso negli ultimi metri quando ormai i giochi erano fatti. Si è preso l’11° posto».

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