L’Atalanta schiera l’artiglieria pesante

L’Atalanta schiera l’artiglieria pesantePer la sfida ai calabresi pronta la coppia d’attacco Budan-Saudati, quasi inedita in questa stagione

Contro la Reggina con due punte per provare a vincere finalmente una partita. Sembra ormai tutto deciso, o almeno la strada sembra quella. Budan più Saudati, dalle due punte non si prescinde. Mandorlini sembra essersi convinto a schierare l’artiglieria pesante nel match che dovrebbe segnare la svolta al campionato dell’Atalanta. I gol li chiederà a Igor Budan e Luca Saudati, domenica a quanto pare saranno loro i terminali offensivi. Mandorlini per tutta la settimana ha provato e riprovato la coppia in allenamento. Li ha provati martedì, li ha provati mercoledì, li ha provati anche ieri. Se tre indizi fanno una prova, domenica davanti dovrebbero giocare i due, con Riccardo Montolivo alle loro spalle. Budan e Saudati, due attaccanti che piacciono molto a Mandorlini, anche se finora non hanno mai potuto giocare tanto insieme. Anzi, per dirla tutta, insieme non hanno praticamente giocato mai. Perché nell’ultimo campionato quando Saudati è rientrato dall’infortunio, Budan era fermo ai box con un ginocchio fuori uso e in questa stagione vari contrattempi fisici di fatto li hanno sempre separati.

Tra l’anno scorso e l’inizio di questa stagione, su un totale di 65 partite (6174’ compresi i recuperi), insieme hanno giocato solo in tre occasioni: 62’ con la Ternana partendo da titolari, 16’ finali nella gara della promozione con la Salernitana e 56’ da titolari con la Reggina in Coppa Italia, nell’unica volta insieme in questa stagione. Questo per dire che la coppia Budan-Saudati è ancora da scoprire.Adesso come adesso non possiamo dire quale sia il loro reale valore giocando l’uno a fianco dell’altro. Perché hanno giocato poco e quel poco mai al massimo della condizione. Potenzialmente è una coppia che ha tutto per fare bene, anche se sono due prime punte che seppur con caratteristiche diverse, prediligono stazionare al centro. Il fatto che finora Mandorlini sia ricorso spesso alla staffetta tra i due (è successo già quattro volte quest’anno: con Bologna, Cagliari e Parma in campionato e con la Juve venerdì scorso in coppa) potrebbe far pensare a un’incompatibilità tra i due, a due attaccanti poco complementari, tanto che l’impiego dell’uno escluda quello dell’altro.

In realtà questo loro impiego è dovuto più al differente stato di forma dei due attaccanti che ad altro. In ogni caso domenica è l’occasione giusta per dimostrare che insieme ci possono stare, sul campo e non solo sulla carta. Perché sia Saudati, sia Budan, sono due generosi, due lottatori, due giocatori capaci anche di sacrificarsi, di giocare in funzione della punta che gli sta a fianco. Insieme hanno segnato due gol. O meglio, li ha segnati entrambi Budan, alla Ternana e alla Reggina. Ma questo può comunque voler dire una cosa: il bomber croato può trarre giovamento dalla presenza di Saudati, godere di maggior libertà in area, dato che gli avversari si devono preoccupare non di uno, ma di due attaccanti d’area. Mancando Pazzini, Mandorlini si affiderà a loro due, alla strana coppia, strana solo perché inedita. Un azzardo considerando la delicatezza della partita? Piuttosto un segno di grande fiducia.

Non è un mistero che l’Atalanta - e Mandorlini - punti molto su Budan ma anche sul recupero di Saudati che solo giocando potrà ritrovare la miglior condizione. Finora è stato sfortunatissimo e anche i primi mesi di questa stagione sono stati piuttosto tribolati, ma il vento dovrà cambiare anche per lui. In serie A l’Atalanta aspetta ancora i suoi gol, la Reggina potrebbe essere un buon inizio.

Anche perché, e qui subentra anche un po’ di scaramanzia, Saudati in coppia con Budan quest’anno ha giocato una sola volta, guarda caso proprio contro i calabresi. E’ successo solo due mesi fa (non secoli) e anche se si trattava di Coppa Italia, quel 4-1 può leggersi come un segnale beneaugurante. Anche se domenica basterebbe uno striminzito 1-0. Alzi la mano l’atalantino che non ci metterebbe la firma.

(26/11/2005)

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