«L’Inter? Il nostro esame di Maturità»
Gasperini: sarà un grande match

«Ora affrontiamo una grande squadra: con Spalletti sono sempre stati in zona Champions e questo dimostra la dimensione dell’Inter».

L’Inter a San Siro per capire davvero dove può arrivare questa Atalanta. A una sola lunghezza dal quarto posto, la Dea fa visita domenica alla squadra di Luciano Spalletti e Gian Piero Gasperini ammette che si tratta di «un esame di Maturità: se uscissimo da questo tipo di partite con delle prestazioni importanti, al di là del risultato, ne guadagneremmo per il futuro del nostro campionato». Un campionato che, nella corsa ai posti per l’Europa, sta vivendo «un momento molto avvincente, con molte squadre coinvolte. Ora affrontiamo una grande squadra: con Spalletti sono sempre stati in zona Champions e questo dimostra la dimensione dell’Inter. Sarà una partita di livello, contro una squadra che ha ritrovato risultati, organico, fiducia. Ma non ho mai avuto dubbi che si potessero riprendere».

Per Gasperini sarà anche una «partita di prestigio, veniamo da un momento buono e affrontiamo una squadra forte in uno stadio che si preannuncia con un grande pubblico». E chissà che non sia la volta buona per tornare a casa con i tre punti da uno stadio quasi stregato per il tecnico. «Non ho una tradizione favorevole a San Siro, speriamo di sfatare questo tabù», l’auspicio di Gasperini.

«Pensavo di poter tirare le somme dopo la partita col Bologna, ma forse non lo potrò fare nemmeno dopo la sfida contro l’Inter - ragiona il tecnico nerazzurro -. La classifica, già così, è molto buona. L’incertezza deriva da un campionato interessante e avvincente, con molte squadre ancora in bilico e in corsa per più obiettivi: anche chi fa la corsa per la salvezza dà del filo da torcere ad avversari più quotati. Otto giornate alla fine, ballano 24 punti in palio: inutili fare tabelle o guardarsi avanti e indietro».

Di sicuro i bergamaschi dovranno fare a meno della loro punta di diamante, squalificato: «Senza Zapata l’unica certezza è che si gioca in undici. La formazione non la do, le soluzioni alternative ci sono. Posso dirvi che non c’è Toloi, ma sono quaranta giorni che manca e nessuno se ne accorge - prosegue Gasperini -. E’ chiaro che l’assenza di una prima punta pesa di più, perché non esistono altri con le stesse caratteristiche. Barrow, a esempio, non è un centravanti».

Il gambiano non sembra il sostituto ideale, mentre Pasalic dietro Ilicic e Gomez pare la scelta più scontata. Senza escludere il tridente alzando a destra Castagne: «Una su tre o quattro la imbroccate - scherza il Gasp davanti ai giornalisti -. Magari troviamo una soluzione diversa e mai sperimentata che ci porta il risultato».

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