L’Atalanta nella tana bianconera
sfida una Juve affamata di punti

Alle 15 di domenica 25 ottobre si gioca Juventus-Atalanta. Nerazzurri allo Stadium con armi in grado di lasciare il segno: mentalità offensiva e tasso tecnico da provinciale di lusso. Ma i bianconeri se la giocheranno tutta: hanno bisogno di punti per recuperare terreno. Diretta tv su Sky Calcio 1 e Mediaset Premium calcio, su Bergamo Tv i commenti con gli ospiti di «Tutto Atalanta-diretta stadio».

Guai a parlare a Edy Reja di Juventus in crisi. «Sul piano del gioco è sempre stata in partita - osserva l’allenatore dell’Atalanta -. Certo, mancando i risultati le critiche sono in agguato. Ma va detto che quest’anno hanno inserito molti giovani di qualità, che in prospettiva diventeranno determinanti. La classifica non è reale, se la Juve prende il ritmo poi non si ferma più. Speriamo lo faccia solo dopo averci incontrato...».

Secondo Reja, gli stenti juventini erano prevedibili. «Sostituire Pirlo, Tevez e Vidal non era facile. Erano tre campioni in grado di sbloccare le partite quando serviva: quest’anno per il momento ai bianconeri manca questa capacità. Ma prima o poi la troveranno».

L’Atalanta si presenterà allo Stadium con armi in grado di lasciare il segno: mentalità offensiva e tasso tecnico da provinciale di lusso. «Noi siamo in un buon momento - prosegue Reja -, con il Carpi abbiamo fatto la partita giusta. Non mi è piaciuto solo l’inizio, spero che non si ripeta domani perché sarebbe un guaio. Da qui in poi ci aspettano sfide belle toste, vedremo di che pasta siamo fatti. Siamo carichi e sono sicuro che giocheremo alla grande».

A Bergamo si respira un clima di grande euforia: non capita spesso di presentarsi a Torino con 5 punti di vantaggio sui bianconeri. L’Atalanta ha perso tutte le ultime dieci sfide con la Signora, i tifosi sperano che sia la volta buona per spezzare la serie negativa. «La legge dei grandi numeri dice che le cose possono anche cambiare - sorride Reja -, ma in queste gare c’è anche bisogno di fortuna. Finora hanno lasciato qualche punto in casa, speriamo lo concedano anche a noi. Di certo non faremo le barricate, non è nella nostra filosofia».

Pochi dubbi in formazione: sicuro il rientro di Paletta al centro della difesa, mentre Bellini potrebbe sostituire Masiello a destra. A centrocampo Grassi e Carmona si contendono un posto. In attacco conferma in blocco per il tridente Moralez-Pinilla-Gomez. La Juve dovrà guardarsi soprattutto da loro.

In casa bianconera, intanto, cercano il rilancio. Quel che ha detto Andrea Agnelli non si può discutere: «Sono pienamente d’accordo con il presidente, la Juventus non può trovarsi al 14° posto», dice Massimiliano Allegri, che rilancia la Juve all’inseguimento di una piazza più dignitosa in classifica ed «impone» i tre punti con l’Atalanta. «Ma - precisa - sono le stesse cose cose che ho detto io, 15 giorni fa, quando ho spiegato che ci mancavano dei punti persi per strada. E non credo proprio che l’osservazione fatta ieri da Agnelli fosse una critica diretta a me».

Ci sono altre critiche, lette sui quotidiani, che il tecnico bianconero fatica a digerire. E, tanto per sputare subito il rospo, Allegri ha giocato d’anticipo nella conferenza stampa della vigilia a Vinovo. «Questa volta parlo io, visto che c’è stato un processo mediatico nei confronti del sottoscritto su Dybala». E ha ricordato che, «tra gli attaccanti» l’argentino «è stato il giocatore con il minutaggio più alto». E allora «accetto le critiche al mio operato, ma non su questioni inesatte. Vanno bene le critiche per giusta causa, ma non perché magari sono antipatico a qualcuno. Voglio essere rispettato - ha aggiunto, prima della chiusura “leggera” - posso piacere o non piacere, come in quel film di Fantozzi, quando il ragionier Filini pesca il pesce ratto e dice “Può piacere o non piacere”: è uguale».

Detto questo, Dybala quasi sicuramente giocherà dal primo minuto. A Zamparini, però, Allegri non ha voluto ribattere: «Pensiamo alla partita di domani... E poi - ha concluso - sono una persona troppo educata. Dybala ha ottime qualità ma non gli possono addossare eccessive responsabilità».

Schiererà una Juve senza Cuadrado, che è tra i convocati ma rimarrà in panchina. «Non può giocare sempre», taglia corto Allegri. Senza il colombiano, però, il modulo potrebbe essere lo stesso, con Pereyra nel suo ruolo. Il problema della Juve è la lucidità in attacco: nessun gol in 180’, con Inter e Borussia Moenchengladbach, conseguenza di scelte sbagliate o affrettate negli ultimi 20 metri: «Dobbiamo migliorare - ha spiega l’allenatore della Juventus - sia nel tiro sia nella preparazione, sono importanti le scelte e la qualità dell’ultimo passaggio».

La Juve ha fretta di recuperare terreno: «Il primo step sarà a Natale, ma quello decisivo arriverà a marzo: allora faremo i conti», conclude Allegri.

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