Sport
Venerdì 27 Settembre 2013
«Basket revival», un successo
Italcementi, spicchi di amarcord
Festeggiamenti, entusiasmo e progetti per il futuro da subito hanno spazzato via quel velo di nostalgia per i fasti del passato ieri sera al Centro sportivo Italcementi di via Statuto.
Festeggiamenti, entusiasmo e progetti per il futuro da subito hanno spazzato via quel velo di nostalgia per i fasti del passato ieri sera al Centro sportivo Italcementi di via Statuto.
Alpe e Celana sono ancora vivi più che mai: baldi giovanotti, qualcuno con un po' di pancia e meno capelli, hanno trasformato di colpo la sfida-revival in un grande happening che mette le basi per un rinnovato successo della palla a spicchi orobica. D'altra parte le premesse non potevano essere diverse vista la presenza di tanti personaggi compresi quei giustificati assenti che hanno voluto comunque esserci tramite messaggi di ogni genere.
Applausi per gli «eroi» della serie A ma anche per i pionieri e quelli dal nome meno altisonante. Sul fronte Celana è ricomparso Ulrico «conte» Medici, uno degli artefici della storica promozione in B1 (gestione Gianbattista Begnini) ai danni di Treviglio, così come Massimo Casanova.
A dare ufficialmente il via alla contesa il mitico presidentissimo di allora, Dante Signorelli, che, parlando con alcuni amici, non ha mancato di ricordare la figura del suo vicepresidente di allora - «per me insostituibile», Ivan Ruggeri, indimenticato e indimenticabile presidente dell'Atalanta.
Ovvio che il risultato qualcuno se lo sia addirittura dimenticato. Glielo ricordiamo noi: ha vinto il Celana per 32-23. Giusto per alimentare le immancabili polemiche, sono passati 6 lustri e più, ma i ragazzi non hanno perso le vecchie abitudini: gli ex alpeini si sono immedesimati nel vecchio e glorioso chiostro delle Grazie, di viale Roma; i celanini di un tempo sono, invece, tornati da don Franco Maggioni che li avrà accolti con l'affettuoso rimprovero e con le immancabili caramelle.
Da domani ci si ritroverà insieme a tifare Virtus-Comark, così come auspicato dallo sponsor Massimo Lentsch.
Arturo Zambaldo
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