La Gandinese sbaglia i rigori?
No problem, il presidente li segna

Il presidente-operaio del calcio provinciale bergamasco, è uno che scende in campo in prima persona per risolvere i problemi. Lo fa nelle partite apparentemente perse o che ancora non sono state vinte. Soprattutto nei momenti cruciali, tipo un calcio di rigore tanto per intenderci.

Proprio con un gol dal dischetto, Francesco Castelli ha deciso due giorni fa la sfida tra Virtus Gazzaniga e Gandinese (Terza girone B); 0-1 il risultato finale, con il patron-fantasista (caso unico tra le 200 squadre iscritte quest’anno alla Figc) a segno a una decina di minuti dal termine: «Stavolta, per lo meno, ho fatto in tempo a scaldarmi un po’ - inizia scherzando l’eroe di giornata -. Alla fine i ragazzi mi prendevano in giro con questa storia che mi piace segnare facile, ma c’è poco da ridere visti i precedenti. Se lascio fare a loro…».

Già, dopo aver lasciato per strada cinque punti all’andata causa dischetto rosso (ovvero penalty falliti), nel ritorno, in casa rossonera è arrivato un diktat (presidenziale). Se c’è un rigore, ci pensa Castelli, che una settimana prima, avversario il Casnigo, era entrato appositamente dalla panchina per realizzare quello dell’1-1: «Sì, la cosa al mister l’ho proposta io - ammette il diretto interessato, che per un decennio ha bazzicato sui campi di Eccellenza e Promozione -. Però non fatemi passare per una specie di Totti o Zamparini della Valgandino: non metto il becco né nello schieramento, né nell’undici iniziale…».

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