La Dakar di Paccani: «Che faticaccia»

Per Giacomo Paccani, 43enne imprenditore di Seriate, la 26ª Dakar è stata motivo di grande soddisfazione essendo riuscito a completarla e anche con un brillante risultato, all’undicesimo posto assoluto della categoria camion su 38 equipaggi arrivati (dei 63 partiti da Clermont-Ferrand a Capodanno). Con lui, che ha condotto il mezzo del Team Overlook dal primo all’ultimo metro della gara (oltre 10 mila km), c’erano in cabina di guida Attilio Brevi, di Costa Mezzate, 42enne, nel ruolo di tecnico e copilota, e Oscar Mor, di Caravaggio, che ha compiuto i 43 anni durante la competizione, il 4 gennaio, nel ruolo di navigatore.

«Che faticaccia - esordisce Paccani - . Adesso ho capito perché tutti gli specialisti di rally africani si ostinano ad affermare che la vera Dakar è quella che si conclude nella capitale del Senegal. Anche l’anno scorso, quando la corsa attraversò la parte settentrionale dell’Africa da ovest ad est per terminare a Sharm El Sheikh, riuscii ad arrivare in fondo ma in confronto quella volta si trattò di una passeggiata. È stata comunque un’esperienza fantastica, anche se abbiamo perso almeno 8-10 kg a testa».

Il risultato finale è al di sopra o al di sotto dei vostri obiettivi della vigilia?

«Siamo partiti con il proposito di arrivare fino in fondo. Quello che sarebbe arrivato di meglio sarebbe stato tutto in più e quindi non possiamo che essere entusiasti. Del resto il nostro Unimog U500 non può confrontarsi con i supercamion che hanno lottato per le prime posizioni. Noi potevamo contare su 350 cavalli con un peso di circa 86 quintali. Il Kamaz dell’equipaggio russo vincente, invece, per un peso simile, può contare su un motore capace di sprigionare 1000 cavalli. Il Daf, pure, ne eroga oltre 900. A tutto gas noi arrivavamo al massimo a 130 all’ora, loro raggiungevano i 190!».

Quali sono i progetti per il futuro?

«A questo punto ho partecipato a due Dakar ed a due Rally in Egitto. Per cambiare un po’ mi piacerebbe prendere parte al Rally del Dubai».

(20/01/2004)

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