La Curva Nord: «Il derby è di tutti
L’invito a disertare il settore ospiti»

La Curva Nord reagisce alla possibilità solo per i possessori di Dea Card di seguire il derby Brescia-Bergamo.

«Il derby non è solo per qualcuno... a Brescia o tutti o nessuno»: risponde così la Curva Nord Bergamo alle indiscrezioni sul via libera alla partecipazione del derby Brescia-Atalanta sabato 30 novembre, ai possessori di Dea Card.

La situazione è stata per giorni in una fase di stallo e, teoricamente, le ipotesi ancora in ballo per il settore ospiti sarebbero tre: apertura totale, apertura parziale (solo per i possessori di tessera del tifoso), chiusura totale. Salvo sorprese, si opterà per la via di mezzo.La decisione della Prefettura è attesa per la serata di giovedì 28 novembre ma si fa strada l’ipotesi di via libera per i 1.027 biglietti dei possessori della Dea Card.

«Mentre stiamo vivendo uno dei periodi più preoccupanti degli ultimi anni a livello di repressione a Bergamo, arriva la notizia che il derby sarà solo per chi ha sottoscritto la tessera del tifoso – scrive in un comunicato la Curva Nord Bergamo –. Cosa diventa una delle partite più sentite a livello campanilistico con tutte queste restrizioni, senza la sua gente, senza gli sfotto’, senza quegli striscioni che sono il sale del calcio? Resta una partita vuota e senza significato. Lo abbiamo visto tutti a San Siro, “senza gli ultras sarebbe come andare al cinema, farebbero tutti silenzio”, ed è questo il progetto messo in moto, eliminare ogni forma di tifo organizzato e creare un sistema di tifosi come abbiamo visto a Manchester contro il City, tifosi senza anima, clienti da spennare».

Da qui la richiesta della Curva di disertare il settore ospiti: «Ecco perché chiediamo a tutte le persone che amano il tifo, la passione, il sacrificio e il lavoro nel creare e mantenere una curva e una tifoseria unita, di disertare il settore ospiti e lasciare quei gradoni spogli di colore. È l’unico modo per lanciare un segnale, per non essere complici e far passare questo divieto come una cosa normale, questa volta è importante dimostrare con i fatti che non si può più andare avanti cosi».

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