Sport / Bergamo Città
Lunedì 15 Giugno 2015
«La Comark pretende il palazzetto»
Martedì se ne parla a Palafrizzoni
«Daremo battaglia per giocare le gare del prossimo campionato al palasport dopo due anni di discutibile esilio nella struttura del Centro sportivo Italcementi». Lo dice il presidente della Comark Massimo Lentsch.
«Daremo battaglia per giocare le gare del prossimo campionato al palasport dopo due anni di discutibile esilio nella struttura del Centro sportivo Italcementi. Mi risulta che da sempre la prima squadra di basket della città, era stabilmente di casa nell’impianto di piazzale Tiraboschi. In caso di trasloco, al di là di una più imponente immagine, sono convinto che aumenteremo il numero di spettatori, peraltro già soddisfacente nelle precedenti stagioni». Questo uno dei passaggi maggiormente incisivi trasmesso dal presidente della Comark, Massimo Lentsch durante l’annunciata conferenza stampa nella sede dell’azienda, al Kilometro Rosso.
Il discorso legato al palasport verrà portato avanti martedì 16 giugno alla presenza dell’assessore allo sport del Comune di Bergamo Loredana Poli, a Palafrizzoni.
Altro argomento emerso è l’ufficialità dell’ingaggio di coach Cece Ciocca, la cui intervista è stata anticipata dal nostro sito web. La notizia successiva riguarda l’entrata in società di Vincenzo Locatelli, titolare della Intertrasport spa, storico sponsor dei team baskettari di Treviglio, di Celana (salto in A2) e di Interbasket (dal torno di promozione alla C). Locatelli affiancherà Lentsch nella gestione del sodalizio in aggiunta all’incarico di coordinatore del settore tecnico della squadra.
«Un ritorno il mio – le parole di Locatelli - legate alla passione per la pallacanestro e alla voglia di riportare la disciplina in questione ai massimi livelli». Con le conferme di Sergio Zonca e di Franco Meneghel nei quadri dirigenziali, manca adesso all’appello il general manager a tempo pieno. Si sta sondando anche fuori provincia.
Sulle ambizioni della squadra Lentsch è uscito chiaramente allo scoperto: «Abbiamo quasi completato una capillare organizzazione in grado di coniugare al meglio gli obiettvi che puntano alla scalata alla serie A2. Questa volta non esistono i se e i ma: lo staff tecnico ne è consapevole sino in fondo ragione per la quale se falliremo il traguardo dovremo recitare il mea culpa senza alcun alibi». Più chiaro di così…
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