Italia-Pontisola, Natali c'è
«Da Prandelli a Prandelli»

Un autografo da Buffon o la maglia di Marchetti? «Guardi per prima cosa andrò ad abbracciare Prandelli che è stato il mio allenatore nella Primavera dell'Atalanta (stagione 96/97)». Le parole che ci spiazzano prendendoci in contropiede sono di Andrea Natali.

Un autografo da Buffon o la maglia di Marchetti? «Guardi per prima cosa andrò ad abbracciare Prandelli che è stato il mio allenatore nella Primavera dell'Atalanta (stagione 96/97)». Le parole che ci spiazzano prendendoci in contropiede sono di Andrea Natali, portiere classe 1979, che sabato 7 settembre, in occasione dell'amichevole del Pontisola con la Nazionale (appuntamento all'Olimpico di Torino alle 17,30), ritrova, 16 anni dopo, il suo tecnico negli anni dei sogni di inizio carriera.

«Ci tengo particolarmente a salutarlo - continua Natali -, perché mister Prandelli è sempre stato un grande allenatore, una persona eccezionale, capace di trasmettere i valori veri della vita. Pensi che facevo con lui pure i viaggi di ritorno in macchina. Lui di Orzinuovi, io di Cologno. Ci trovavamo più o meno sulla stessa strada e mi riaccompagnava a casa dopo gli allenamenti».

Puntando il dito sulla partita di domani invece la provocazione è d'obbligo: sarà festa grande per tutti probabilmente, tranne che per i due portieri. Natali ridacchia e rincara la dose: «L'ho già detto ai miei compagni: dovrò portarmi il pallottoliere per contare i gol che mi faranno... A parte gli scherzi - sentenzia il portiere di Cologno che in carriera ha conosciuto anche la C1 e la C2 con AlbinoLeffe, Meda e Palazzolo -, so già che saremo le vittime sacrificali dei frombolieri della Nazionale. Però l'importante è riuscire comunque a fare una bella prestazione di squadra. Ci proveremo...».

Natali, di professione geometra, ma tanti anni tra i pali in Eccellenza e in D, non conosce solo Prandelli, e questo fa capire come tra grande calcio e serie inferiori a volte sia solo questione di una scintilla che scatta oppure no: «Con la Primavera dell'Atalanta ho sfidato grandi campioni - sorprende ancora una volta il portierone dei blues -, ricordo di aver giocato contro Buffon, per esempio, allora nel Parma. Un talento di prima grandezza, un predestinato. Mentre Pirlo faceva mirabilie nel Brescia. Sui campi della C invece ho incrociato i guantoni con Marchetti, già bravissimo con la maglia della Pro Vercelli».

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