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Giovedì 27 Marzo 2014
«Il sogno Europa? Proviamoci»
Capitan Denis suona la carica
«Il sogno Europa? Dobbiamo continuare, così sappiamo che è difficile ma ci dobbiamo provare». E bravo a dirlo tutto d’un fiato ai microfoni di Sky, al termine del 2-0 rifilato al Livorno, German Denis. Non uno qualunque ma il capitano.
«Il sogno Europa? Dobbiamo continuare, così sappiamo che è difficile ma ci dobbiamo provare». E bravo a dirlo tutto d’un fiato ai microfoni di Sky, al termine del 2-0 rifilato al Livorno, German Denis. Non uno qualunque ma il capitano, quando l’autorevole e ambita fascia non viene applicata al braccio della «bandiera» Bellini.
Non potrebbe, comunque, essere diversamente, classifica alla mano e con i 24 punti ancora in palio da qui al termine del torneo. Altro che accontentarsi del pur pregevole record della cinquina di successi di fila messo con ampio merito mercoledì in saccoccia.
Oggi come oggi, conti alla mano, ci separano quattro lunghezze dalla corsa per poter riassaporare la fantasmagorica atmosfera del calcio internazionale. Certo, razionalmente parlando, i punti da recuperare non sono pochi ma con altrettanto realismo guai definirli fuori dalla portata. Numeri a parte, dare credito all’affascinante obiettivo contribuiscono tre concreti elementi: la straordinaria condizione atletica della squadra, la qualità tecnica della stessa e la presenza in panchina e fuori di quel grande motivatore che corrisponde al nome di Colantuono.
La freschezza fisica dei giocatori la si è, infatti, rivista dopo soli tre giorni dallo storico blitz di Milano con l’Inter. Quanto alla caratura di pedine come Baselli, Bonaventura, Carmona, Cigarini, Consigli e Denis (in rigoroso ordine alfabetico) non è proprio il caso di ripetersi. Sulle capacità dell’allenatore romano anche i più scettici sembrano ricredersi in gruppo.
Pure il calendario è alleato agli atalantini regalando già nell’anticipo di sabato pomeriggio la trasferta di Bologna, contro avversari, cioè, abbordabili. Perché allora non cercare di rendere indimenticabile sino in fondo questa stagione sportiva? Sia chiaro, se l’impresa con la classica «P» maiuscola non dovesse concretizzarsi non ci strapperemmo le vesti al pensiero che dal prossimo agosto ci ripresenteremo in serie A per il quarto anno consecutivo.
Arturo Zambaldo
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