Sport / Bergamo Città
Giovedì 21 Novembre 2013
Il mister: «A volte ci assentiamo
A Natale mi piacerebbero 20 punti»
Stefano Colantuono vola basso, mentre Bergamo prova ad alzare il tiro. E dopo un terzo di campionato il tecnico dell’Atalanta fa il punto dei primi 12 turni guardando soprattutto al cammino che divide l’Atalanta dalla sosta di Natale.
«Battere la Roma? O magari la Juve? Per la verità io sono molto più concentrato sulle tre trasferte: Sassuolo, Verona, Genoa. Natale a 23 punti? Farei qualsiasi cosa per arrivarci, ma so bene che bisogna fare un passo per volta, quindi di obiettivo me ne pongo un altro: per Natale dai 20 punti in su, va bene tutto».
Stefano Colantuono vola basso, mentre Bergamo prova ad alzare il tiro. E dopo un terzo di campionato il tecnico dell’Atalanta fa il punto dei primi 12 turni guardando soprattutto al cammino che divide l’Atalanta dalla sosta di Natale.
«M’interessa quello che ho davanti, non quello che ho dietro. La prima parte del campionato è un insegnamento, ma quello che ancora dobbiamo fare conta molto di più».
Ma lei è soddisfatto di quanto fatto finora dalla squadra?
«Abbiamo i punti che ci siamo meritati, in 12 partite abbiamo sbagliato l’approccio all’esordio con il Cagliari, il primo tempo a Parma, la partita di Livorno e questo per ora è il grande cruccio che ho».
Beh anche sul campo della Samp...
«Ma a Genova non abbiamo giocato male, se escludiamo il quarto d’ora d’inizio ripresa quella è stata una buona prestazione, nel primo tempo ci è mancato solo il gol. Solo che poi a volte ci assentiamo...».
Non è male: a volte ci assentiamo.
«Sì, succede proprio così. Senza segnali che lo facciano pensare, succede che ci assentiamo. Poi quando torniamo, siamo di nuovo l’Atalanta. Ma in quei momenti...».
Cosa succede, in quei momenti?
«Cosa succede non lo so, come uscirne l’ho capito: dobbiamo parlarne e riparlarne continuamente. Ma tra di noi, non sui giornali. Sono meccanismi sottili, penso a come s’è capovolto il rendimento della squadra solo attraversando l’estate...».
I suoi giocatori sono intrigati dalla possibilità di restare nella parte sinistra della classifica. Lei che ne pensa?
«Mi dovrebbero spiegare il contrario. Ma questa può essere solo la conseguenza di un cambio di passo nelle prestazioni esterne. Io credo che ci arriveremo, perché questo gruppo ha la cultura del lavoro e valori calcistici e morali significativi. Se questo ci permetterà di arrivare in fretta ai 40 punti, poi vedremo...».
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