Il cassintegrato si consola:
0k in Coppa di snowboard

«È tutto un equilibrio sopra la follia», canta Vasco Rossi nella sua Sally, parole che possiamo accostare a Sergio Vanoncini uno che l’equilibrio lo trova sulla tavola da snowboard e, quanto alla follia, basterebbe il suo soprannome «cavallo pazzo» per dimostrarla.

«È tutto un equilibrio sopra la follia», canta Vasco Rossi nella sua Sally, parole che possiamo accostare a Sergio Vanoncini uno che l’equilibrio lo trova sulla tavola da snowboard e, quanto alla follia, basterebbe il suo soprannome «cavallo pazzo» per dimostrarla.

Eppure questo trentenne incarna il modo migliore per affrontare le difficoltà che, al giorno d’oggi, si incontrano nel mondo del lavoro. Sergio, infatti, muratore e carpentiere da sempre, dipendente di una nota ditta di costruzioni, dal novembre scorso è in cassa integrazione: lui, figlio unico, ha in papà Emilio e mamma Mariasandra un sostegno indispensabile, due genitori che l’hanno riaccolto con loro, nel quartiere cittadino di Valtesse, dopo che per un periodo aveva scelto d’andare a vivere da solo. Ora quella casa è in affitto «perché un’entrata in più, in questa fase, fa sempre comodo».

E lo sport? La passione, la valvola di sfogo: «Ho più tempo libero? Lo occupo allenandomi». E i risultati sono arrivati subito poiché, nella prima prova di Coppa Italia di snowboard alpinismo a Vetan (Aosta), ha centrato uno splendido secondo posto alle spalle di Cesare Pisoni e davanti ai compagni di squadra Nicola Paris e Giordano De Vecchi e poi ha vinto la tappa di Filettino («Non mi pongo obiettivi stagionali, porta male. Ma sarebbe un sogno avere in ogni tappa un podio tutto nostro»).

Ma l’altra faccia di Sergio è quella del lavoratore: «Ho frequentato la scuola edile a Seriate - racconta - e sono rimasto nel settore. Quando lavori 5 giorni su 7, dalle 8 alle 10 ore al giorno è complicato trovare il tempo per allenarsi. Nella situazione attuale però ne approfitto per tenermi in forma quotidianamente così allo stesso tempo la mente è impegnata».

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