Il calcio oltre le barriere e le frontiere
Ecco la squadra «Bèrghem Refugees»

Si chiama «Bèrghem Refugees» la squadra di calcio formata da rifugiati richiedenti asilo ospiti in città che sta rappresentando il nostro territorio alla «Melting Cup», rassegna sportiva contro il razzismo e per la tolleranza organizzata nel weekend a Milano dalla Uisp.

Sono partiti alle prime luci dell’alba, carichi di entusiasmo e decisi a ben figurare. Sono quindici: tra loro ragazzi provenienti da Nigeria, Senegal, Guinea e da altri paesi africani, accomunati non solo da un passato non facile, che li ha spinti a lasciare i loro Paesi d’origine, ma anche – un po’ come tutti i loro coetanei, del resto - dalla passione per il pallone, vero linguaggio universale. Sono i «Bèrghem Refugees», una rappresentativa di richiedenti asilo attualmente ospiti in città nelle strutture di Gleno, Castagneta e degli ex studi di «Bergamo Tv» che sta prendendo parte alla prima «Melting Cup», rassegna organizzata dalla Uisp (Unione Italiana Sport per Tutti) al centro sportivo Saini di Milano. Un evento davvero senza confini, quello ideato dal più importante ente di promozione sportiva sul territorio nazionale, e che prevede tre giorni di tornei, musica e divertimento a favore dell’integrazione e dell’antirazzismo.

All’appuntamento milanese i migranti ospitati a Bergamo, oltre che dagli operatori della Cooperativa Ruah (che si occupa della loro accoglienza sul territorio), sono accompagnati da una delegazione del comitato bergamasco della Uisp, che ha messo loro a disposizione non solo un pullman per il trasporto nel capoluogo lombardo, ma anche il materiale tecnico per prendere parte alla manifestazione, tra cui le scarpette da calcio. «Una tre giorni di tornei e cultura della tolleranza che centra in pieno lo spirito Uisp – spiega Milvo Ferrandi, presidente della Uisp Bergamo, presente al Saini per sostenere i “Berghem Refugees” -. Il nostro è uno sport per tutti, nessuno escluso, capace di integrare e di abbattere ogni barriera: dare a questi ragazzi la possibilità di partecipare è quindi per noi molto importante».

Il torneo di calcio in corso a Milano vede la partecipazione, oltre che di squadre di migranti, anche di selezioni formate da giocatori ormai stabilmente residenti sul territorio: è il caso della rappresentativa algerina, sconfitta all’esordio con un sonoro 4 a 2 dalla squadra bergamasca. Nel pomeriggio di oggi, sabato 7 maggio, si è poi tenuta la seconda partita del girone, con i ragazzi ospiti dei centri d’accoglienza oribici che hanno impattato 0 a 0 con una selezione rumena. Domani le finali del torneo, ma il risultato finale è ovviamente l’ultima cosa che conta. E non finisce qui: «Se ci sarà la possibilità, vorremmo far partecipare i “Bèrghem Refugees” ai Mondiali Antirazzisti, manifestazione internazionale che la Uisp organizza a luglio in provincia di Modena – anticipa Ferrandi -. Inoltre, in attesa che la loro richiesta di asilo politico venga vagliata dalle autorità competenti, ci piacerebbe averli tra noi l’anno prossimo, nell’ambito del campionato di calcio a 7 provinciale Uisp».

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vincenzo mombrini

9 anni

Qui in Lombardia siamo molto avanti, all'avanguardia. Arrivano questi e ci vantiamo di farli giocare - pensa in po'- a calcio. Non gli cerchiamo una occupazione che non li faccia oziare tutto il giorno, quello no. A mi fa suga' a balu'. E cosi' si integrano. Se ne arrivano ancora di questi poi ce lo danno loro il calcio. SIAMO VERAMENTE IMPAZZITI E NON CI VERGOGNAMO. Prima questi, poi questi, poi ancora questi, di nuovo questi e poi di nuovo. Chi è italiano e in difficolta' vada a farsi friggere... SVEGLIAAAAMOCIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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venus lettore64

9 anni

E gli regaliamo pure le scarpette...

Luca Pedrali

9 anni

confermo e taccio anzi no ....e adesso residenza a tutti , casa aler a tutti e cittadinanza così avremo dopo Gori quello del Burkina Faso , ma vada via ai ciap ! Quando metteremo fine a ste gioppinate . Leggo che vendono dalla guinea, senegal aggiungete mali e gambia in pratica nessuno ha diritto a rimanere da 3 aa a spese nostre...vabbè non chiediamo indietro i soldi ma dopo la partita a casa ! Serve una politica seria dell'immigrazione . Punto .

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venus lettore64

9 anni

Ci mancava anche questa. Il calcio in Italia del resto mette a tacere tutto e tutti.

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Fabio Ferrari

9 anni

Bellissimo, adesso stiamo tutti più tranquilli, problema immigrazione risolto,,,,,,,,,,,,

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