Gianfranco Zola il fuoriclasse sardo ha deciso di appendere le scarpe al chiodo. A 39 anni l’annuncio con parole nelle quali non sono mancate tristezza e una nota di nostalgia per il mondo che lo ha visto protagonista da 22 anni a questa parte.
«È stata una decisione sofferta e difficile - ha affermato nel corso di una conferenza stampa - è quasi impossibile trovare le parole. La scelta è soltanto mia, come forse sapete il presidente del Cagliari Massimo Cellino mi aveva offerto l’estensione del contratto per un altro anno. Ho invece deciso di dire basta. E’ arrivato il momento di finirla qua».
Nato il 5 luglio 1966 a Oliena, cittadina di 8.000 abitanti dell’entroterra sardo comincia a giocare a calcio con la squadra del suo paese, la Corrasi, di cui il padre, per un periodo, è anche presidente. Nel 1984 accede al calcio professionistico e gioca per due stagioni nella Nuorese. Nel 1986 il passaggio alla Torres di Sassari con la quale vince nell’87 il campionato di C2. Dopo tre anni alla Torres nel 1989 approda al Napoli in serie A. E con i partenopei vince lo scudetto. È il Napoli di Maradona, ma la presenza del fuoriclasse argentino non oscura il talento di Zola tant’è che lo stesso Maradona gli consegnerà la maglia numero 10 designandolo suo erede. Zola ben presto diventa famoso e temuto per i calci di punizione. A Napoli resta quattro stagioni vincendo anche nel 1991 la Supercoppa. Nel campionato 1993-94 viene ingaggiato dal Parma di Nevio Scala. Due grandi stagioni nelle quali Zola diventa la seconda punta più forte del calcio italiano. Tra le pagine più belle la Coppa Uefa vinta contro la Juventus e il secondo posto in campionato.
Nel 1996 Gianfranco Zola passa alla squadra inglese del Chelsea per una cifra di 4,5 milioni di sterline. Con la squadra britannica disputa due ottimi campionati, vincendo la Coppa d’Inghilterra, la Coppa di Lega Inglese e la Coppa delle Coppe. Il 12 febbraio 1997 a Wembley, occasione in cui viene proclamato «Uomo del Match». Amato profondamente dal pubblico del Chelsea rimane al Chelsea fino al 2003. Ritorna in Italia e porta il suo Cagliari a conquistare la serie A. Quest’anno l’ultimo torneo coi rossoblù nella massima serie e la decisione di smettere dopo 595 gare in campionato (tra Italia e Inghilterra) e 189 gol.
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