Gasperini: serata difficile
«Ma è una lezione per il futuro»

«Non sono deluso, questa partita è un punto di partenza, una lezione per il futuro: abbiamo capito cosa significa giocare contro una squadra e giocatori così forti, cosa dobbiamo fare per migliorare».

Cerca di evitare la parola «delusione», Gian Piero Gasperini, ma bastano gli occhi per dire che qualcosa di altro e di oltre si sarebbe aspettato dall’Atalanta delle meraviglie, la sua, quella del volo sidereo, delle sei vittorie consecutive, del gioco che piace agli occhi. Stavolta non pervenuta, causa maramalda ferocia juventina. «Non pensavamo di essere alla pari della Juve, ma questa lezione ci servirà», ripete Gasp.

Non è un ritorno alla realtà, uno schiaffo, ma certo la speranza di poter intascarsi il tabù Juventus e con esso di puntellare la striscia record resta un’intenzione. Troppo forti i più forti, troppo tenera nella serata da cuori leonini l’Atalanta, lontana dagli ultimi fasti.

E troppo pesante il fardello di due gol subiti su calcio d’angolo. «Questo dispiace, finora non c’era mai successo – ammette Gasp -. Di solito siamo noi a sfruttare a nostro vantaggio i calci d’angolo. Ma al di là dei corner, è stata una serata difficile, abbiamo faticato nella riconquista della palla, di solito siamo più efficaci. Bisogna capire dove finiscono i nostri demeriti e dove iniziano i meriti e la qualità indiscutibile della Juve. A tratti, quando ci siamo riusciti, abbiamo fatto buone cose, ma davvero questa partita ci deve servire da lezione. Siamo una squadra giovane, questa gara farà scuola».

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