Gagliardini all’Inter, atalantini divisi
«A 30 milioni folle non venderlo»

Un pezzo del sogno che sfuma, ma la consapevolezza di avere un tesoretto con cui rinforzare la squadra. La notizia della cessione di Roberto Gagliardini all’Inter per 30 milioni di euro divide i tifosi atalantini.

Tantissimi commenti sono arrivati al nostro sito e alla pagina Facebook de L’Eco di Bergamo. Una fortuna oppure una sciagura? «Caldara, Gagliardini, Kessie, Gomez = 100 milioni di entrate per la Dea – scrive Marco Festa -. Cifre folli per un club di provincia e sarebbe da folli rinunciarci. Con 100 milioni della cessione di Zidane la Juventus ha ricostruito una squadra da scudetto. Se reinvestiti oculatamente nello stadio, nelle infrastrutture, nel mercato estero e nel vivaio lasciando perdere i “colpi” alla Paloschi-Comandini, possono fare la fortuna dell’ Atalanta per i prossimi anni». Renato Dolci si chiede «come si può resistere a certe offerte? Il ragazzo guadagnerà 10 volte di più come ingaggio e poi credete siano tutti campioni?». C’è chi non è d’accordo con la scelta della società: «Un altro sogno dei tifosi fatto a pezzi – commenta Giovanna Giorgiani -. Raccontando bugie (leggasi l’intervista del ragazzo di qualche giorno orsono...). Ormai, lo scenario è più che chiaro: provincia del calcio siamo stati, siamo ora e rimarremo». «Ora capisco che l’Atalanta non possa permettersi di tenere tutti – spiega Matteo Cattaneo -, che anche giustamente Percassi non è che debba mettere i suoi soldi per mantenere la squadra. All’Europa non ci speravo onestamente perché il rischio di fare una stagione alla “Sassuolo” è alto, però almeno tenere il giocatore fino a giugno si poteva, dato che con Caldara venduto si erano già sistemati i conti. Pensando poi a Kessié sicuro partente, a centrocampo con chi si gioca? Poi Gagliardini al pari di Caldara è proprio un bergamasco doc».

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