Che la Monte Schiavo Jesi sarebbe stata ben altra squadra rispetto a quella smorbia - e anche poco fortunata - battuta due settimane fa a Bergamo, era fuori discussione. Il diavolo lo puoi trovare addormentato una volta, ma due di seguito no. E, infatti, bastano pochi minuti per rendersene conto. Le marchigiane non si lasciano intimorire dalla partenza sprint della Foppa, propiziata da Gruen e Picci. Vanno sotto di quattro punti (0-4 e successivamente 2-6), ma non fanno una piega. Registrano i muri e mettono in grave difficoltà la Foppa con servizi potenti, mirati sulla coppia Picci-Secolo. Grazie anche alla lacunosa ricezione delle nostre, Jesi dà inizio a una poderosa rimonta, sorretta dagli attacchi precisi di Rinieri e della brasiliana Jaqueline: 12-12.
Subito dopo c’è il sorpasso e da lì alla fine del set non c’è più storia, nonostante una strepitosa Gruen, l’unica capace di superare il muro avversario. La musica non cambia nel secondo set e, per le orecchie del migliaio di tifosi bergamaschi accorsi al PalaFacchetti, è una marcia funebre. Anche in questo parziale la Foppa spara tutte le cartucce all’inizio (8-6 al time-out tecnico), per poi sgonfiarsi progressivamente. La ricezione, fatta salva la Croce, rimane lacunosa, la costruzione ne risente e i guasti si vedono in attacco, dove solamente la solita Gruen passa con apprezzabile regolarità. Per le marchigiane è un invito a cena. Rinieri, Jacqueline e Bown - ma anche la Togut - sono macchine da punti, nonostante un ritrovato muro delle nostre. Troppo poco, tuttavia. E anche questo set scivola nella bisaccia di Jesi.
Fenoglio, ostinatamente restio a chiedere i time-out nei momenti di difficoltà, si dimostra coraggioso nelle scelte e, all’inizio del terzo parziale, rivoluziona la formazione: fuori la frastornata Secolo, dentro la Barun come opposta, con conseguente spostamento della Walchiria in posto quattro; dentro anche la Barazza al posto dell’Ape Poljak. È una svolta importante del match. Complice un calo di tensione dall’altra parte della rete, il nuovo assetto ingrana subito, perché la Barun entra al volo in partita e firma punti fondamentali in attacco. Sta di fatto che, al pari dei due precedenti, il set non ha storia ma, grazie al cielo, a parti invertite. Purtroppo, nel finale, ricadendo da un muro, si fa male a una caviglia la Barazza e per lei la serata si chiude qui.
La Foppa, a questo punto, dimostra di crederci mentre, al contrario, Jesi comincia a smarrire le precedenti certezze. Il match sposa alla tecnica una grande combattività, che esalta le qualità della Gruen, il cui esempio, con i muscoli, con la voce e con l’anima, contagia le compagne. Le nostre - con la Poljak al posto della Barazza e la Barun confermata come opposta - crescono in ricezione e a muro, prendono il sopravvento, attaccano con una ritrovata convinzione, difendono a tutto campo. Cinque muri, contro i due della Monte Schiavo, fotografano la differenza fra i due campi, che trova autorevole conferma nel finale del set.
Il tie-break è un crogiolo di emozioni, un braccio di ferro combattuto punto a punto. La Foppa lo conduce fino al cambio di campo (8-6), poi le avversarie si fanno sotto e, dal 10-10 in avanti, si susseguono sorpassi e controsorpassi. Quello decisivo è di marca ospite e avviene sul 12-12. Da lì è una picchiata inesorabile fino al 15. E adesso, per tenere in vita la speranza di conquistare la Champions League, c’è una strada sola: vincere a Jesi fra una settimana. E non è detto che basti un 3-2.Foppapedretti 2
Monte Schiavo Jesi 3
Parziali: 20-25, 19-25, 25-15, 25-19, 12-15.
Foppapedretti: Lo Bianco 4, Secolo 4, Paggi 13, Gruen 19, Piccinini 9, Poljak 10, Croce (libero), Barun 12, Barazza 2, Sorokaite 2. Non entrata: Gujska. All. Fenoglio.
Monte Schiavo Jesi: Marinova 1, Jaqueline 23, Calloni 5, Togut 17, Rinieri 19, Bown 16, Zilio (libero), Petkova, Cella, Zamora, Giogoli. All. Abbondanza.
Arbitri: Lekkas (Grecia) e Georgiev (Bulgaria).
Note: spettatori 1.000, incasso non comunicato. Punti: Foppa 75 (attacco 54, muro 21) più 26 errori avversari; Jesi 81 (battuta 5, attacco 63, muro 13) più 18 errori avversari. Battute sbagliate: 9-10. Durata set: 24’, 23’, 23’, 25’, 15’, totale 110’.
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