Festa della Dea, ultimi giorni
Gran finale con Cola e Mondonico

Emozione e qualche lacrima con lo staff tecnico e dirigenziale. Nel corso delle ultime due serate per la Festa della Dea sul palco arriveranno l’allenatore del presente Stefano Colantuono e il mitico Emiliano Mondonico.

Una pausa dall’Atalanta del presente, prima del gran finale. La serata della domenica alla Festa della Dea, giunta alla 13ª edizione, è da sempre diversa da tutte le altre.

Non ci sono giocatori, né dirigenti atalantini, solo un tuffo nel passato a dimostrare a volte come lo sport, in questi casi, può unire tanta gente come in un’unica famiglia.

Il pubblico presente (inferiore alle altre serate, dopo la scorpacciata domenicale tra presentazione allo stadio e il primo allenamento nel ritiro di Rovetta) ha salutato da vicino gli eroi di un’Atalanta ormai finita negli annali. Dopo il ricordo commovente di Ezio Bertuzzo del sabato sera, nel corso della serata di ieri sono salite sul palco tre famiglie di giocatori che per caratteristiche tecniche e personalità Bergamo e l’Atalanta non hanno dimenticato: Livio Roncoli, Giancarlo Cadè e Luciano Magistrelli. Con un video sono stati applauditi gli eroi dell’Atalanta del passato, insieme anche al ricordo per il portiere Bepi Casari, uno che ha reso la squadra di Bergamo famosa anche a livello internazionale con il Mondiale del 1950.

Sul palco è salita infine anche la famiglia di «Virgi» Togni, storico giardiniere di Zingonia e del Comunale, insieme ai preziosissimi collaboratori che si adoperano per lo stadio di Bergamo. Mancava invece Mino Favini (in rappresentanza del settore giovanile) assente per motivi familiari.

Emozione e qualche lacrima, in attesa dei due giorni più sentiti, con lo staff tecnico e dirigenziale a contatto con un pubblico delle grandi occasioni. Nel corso delle ultime due serate l’entusiasmo tornerà a mille, con l’incontro sul palco nella zona feste di OrioCenter tra l’allenatore del presente Stefano Colantuono e quello che a Bergamo ha ottenuto i risultati più prestigiosi della storia della società nerazzurra, Emiliano Mondonico: una sorta di passaggio di testimone che i tifosi si augurano sia in ottica europea.

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