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Domenica 02 Ottobre 2016
F1: Ricciardo, una vittoria tutta da bere
Disastro Vettel-Hamilton, ride Rosberg
Il brindisi «Made in Australia» con la scarpa sul podio di Sepang a sublimare una vittoria tanto importante quanto insperata targata Daniel Ricciardo.
È l’immagine cult del Gran Premio della Malesia, dove a trionfare al posto della Mercedes è la Red Bull che festeggia una bella doppietta grazie anche al secondo posto del giovane Max Verstappen che venerdì scorso ha compiuto 19 anni. Se la ride Nico Rosberg nonostante una partenza choc dovuta alla collisione con la Ferrari di Sebastian Vettel che ha la peggio ed è costretta a dire subito addio alla sua corsa.
Il tedesco della Mercedes riesce a rimontare fino al podio e grazie alla rottura del motore alla monoposto del compagno-rivale Lewis Hamilton schizza a +23 punti in testa al Mondiale. Hamilton che nel dopo corsa non l’ha mandata a dire alla sua squadra: «Ma perché si rompono i motori soltanto a me?». Solo quarto al traguardo Kimi Raikkonen che non riesce ad approfittare neanche dei 10 secondi inflitti a Rosberg per il sorpasso un po’ azzardato proprio sul finlandese.
Pronti via ed è subito finita la corsa di Vettel che, stretto dalla Red Bull di Verstappen, frena troppo tardi e finisce addosso alla Mercedes di Rosberg che va in testa cosa ma resta in gara a differenza del quattro volte campione del mondo che si becca una serie di giudizi al vetriolo per la sua manovra. Sia Verstappen che Niki Lauda lo definiscono un «pazzo» e lui, riconoscendo d’aver esagerato, chiede scusa a tutta la sua squadra come riportato dal team principal della Rossa Maurizio Arrivabene. «Ero partito bene, ho cercato di superare Max in frenata e non sono riuscito ad evitare l’impatto con Rosberg. È stata una stupida reazione a catena»’, spiegherà alla fine della sua gara il diretto interessato. Il tutto mentre sul circuito di Sepang Hamilton scappa, ma vede finire la sua corsa verso la rimonta Mondiale a quindici giri dal termine a causa dello scoppio del suo motore che va prima in fumo e poi in fiamme.
E così tra strategie gomme hard e gomme soft nell’inferno di Sepang, a vincere è l’imprevedibile che lancia le Red Bull al comando e Rosberg sul podio nonostante i 10 secondi di penalità inflittigli dai commissari per il sorpasso ardito sulla Ferrari di Raikkonen che alla fine lamenta il danneggiamento del fondo della sua monoposto ma ammette sconsolato di non aver potuto fare di più. «Ci mancava la velocità pura ed avevo la macchina un po’ danneggiata quando Rosberg mi ha superato. È stata - assicura il pilota finlandese della scuderia di Maranello - la miglior gara che potessimo fare, è inutile partire dai se e dai ma, ma era la miglior gara che potessimo fare. Ovviamente la vittoria della Red Bull non aiuta».
Una scuderia, quella austriaca, che tra bollicine e brindisi con la scarpa rappresenta quello che poteva essere e non è stato per la Ferrari che a Sepang ha rimesso a nudo di nuovo tutte le sue debolezze per una stagione che la vede sempre ormai terza e sconsolata nella classifica costruttori, ben lontana non solo dalla Mercedes ma anche dalla scuderia «tutta da bere». E la festa è tutta per Ricciardo e Rosberg, rispettivamente per la prima vittoria della stagione e per il primo titolo della sua carriera che adesso sembra molto più vicino.
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