Le speranze di Felipe Massa e Kimi Raikkonen, ma anche del resto dei piloti della F1, erano legate alla sentenza della Corte di Appello della Fia: se quei diffusori saranno giudicati legali, avevano detto in coro, il Mondiale può considerarsi chiuso.
Ebbene, da Parigi è arrivata la conferma più temuta: Brawn GP, Toyota e Williams sono regolari. I giudici hanno deciso di respingere il ricorso di Ferrari, Renault, Red Bull e Bmw, dando ragione ai commissari di gara di Australia e Malesia che nelle verifiche tecniche avevano dato il via libere alle tre squadre "incriminate". Le motivazioni non sono ancora state rese note, ma faranno certamente discutere.
Intanto è stata scongiurata l'ennesima rivoluzione in F1: invariate la classifica e l'ordine d'arrivo delle gare in Australia e Malesia. I piloti della Brawn GP, Jenson Button e Rubens Barrichello restano in testa al Mondiale (15 e 10 punti rispettivamente). "Prima la Fia, poi i commissari di gara di Australia e Malesia e ora anche i cinque giudici della Corte di Appello ci hanno dato ragione: la questione è chiusa. Speriamo di continuare la sfida con i nostri rivali in pista", ha sentenziato un felice Ross Brawn.
E agli altri ora non resta che piangere. Anzi, rimboccarsi le maniche e accelerare lo sviluppo delle monoposto. Perché questa sentenza non era del tutto imprevista e Ferrari, Renault e McLaren in questi mesi di certo non sono rimaste a guardare. Già nei test invernali avevano scrutato con diffidenza mista a curiosità i diffusori di queste monoposto che rifilano almeno 3 decimi a giro a tutti. I nuovi diffusori sono già praticamente pronti. Già a Shanghai molte squadre si presenteranno con molte novità di aerodinamica e forse addirittura nel retrotreno. Al più tardi nella prima gara europea, a Barcellona (10 maggio), si saranno tutti adeguati a questa "interpretazione" del regolamento che permette di utilizzare un diffusore che garantisce più deportanza.
Per alcuni sarà più semplice, come nel caso di McLaren e Ferrari che non dovranno riprogettare il cambio. Certo, prima della Spagna ci sono in mezzo le gare in Cina e Bahrein dove l'obiettivo delle "altre" sarà limitare i danni in attesa di giocare ad armi pari. Un'occasione che Button e Barrichello devono sfruttare al massimo per accumulare quanti più punti possibile di margine sui rivali. "Sarà dura lottare per il Mondiale fino alla fine - ha detto l'inglese -. Ferrari e McLaren non stanno ferme a guardare e torneranno". Quindi, come si dice, carpe diem.
La Ferrari, intanto, ha preso atto. "Purtroppo tale decisione ci costringe a intervenire su elementi fondamentali del progetto della vettura per poter lottare con certe squadre su un piano di uguaglianza regolamentare, un impegno che richiederà tempo e denaro". Così ha commentato Stefano Domenicali, direttore della Gestione Sportiva Ferrari.
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