
(Foto di Magni Paolo Foto)
«La rosa è straordinaria ed è in grado di fronteggiare anche la costante emergenza». Lo può ben urlare ai quattro venti Pier Paolo Marino riferendosi all’Atalanta-bis che ha sfiorato per un nonnulla la grande impresa con la Roma.
«La rosa è straordinaria ed è in grado di fronteggiare anche la costante emergenza». Lo può ben urlare ai quattro venti Pier Paolo Marino riferendosi all’ Atalanta-bis che ha sfiorato per un nonnulla la grande impresa con la Roma. Per il direttore generale nerazzurro si è trattato della classica rivincita visto che in queste due stagioni e mezza, operativo nella stanza dei bottoni di Zingonia, a stretto contatto con i Percassi, si è dovuto ingoiare un bel po’ di bocconi amari in tema, appunto, di organico. In parecchi, infatti, hanno, più volte, storto il naso puntando il dito su un parco-giocatori, confezionato da lui, ritenuto in sovrabbondanza e in parte non qualitativo.
Ma già in precedenti situazioni, del resto, l’utilizzo forzato di alcune pedine non etichettabili titolari a tutti gli effetti, aveva pagato con gli interessi. Contro i giallorossi di Gargia, poi, c’è stata la consacrazione o giù di lì. I loro nomi? In ordine sparso: Canini, Scaloni, Brivio, Cazzola, Brienza. Come dire un quintetto che se l’estate scorsa avesse salutato di furia e fretta Zingonia nessuno avrebbe accennato a dissuaderlo. Invece, i voti in pagella sui media, per i cinque, è stato dal sette in su. Il collega Pietro Serina (profondo Dna calcistico tinto di nerazzurro) sull’edizione cartacea de L’Eco di Bergamo ha assegnato, tanto per cambiare, a Cazzola la palma del migliore in campo pur nell’insolito ruolo di difensore.
Insomma, la celebrazione in atto del collettivo (chiamiamolo, così, questa volta) ci spinge a invocare la società affinchè non ricorra, per nessuna ragione al mondo, al mercato di riparazione di gennaio. Secondo noi la conferma in toto della squadra, naturalmente salvaguardando anche ad oltranza i “gioielli” di famiglia, sarebbe oltremodo vantaggiosa altro che avventurarsi in chissà quali innesti e partenze del caso. A meno che (ci si conceda la battuta) l’attuale posizione di centro classifica dei nerazzurri risulti stretta a qualcuno.
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