È sempre la solita, grande Atalanta e molto del merito va a Gasperini

Puntuale come un orologio svizzero Gian Piero Gasperini ha riconsegnato, a tempo di record, un’Atalanta che gioca da «Atalanta».

Niente più perplessità, questa Atalanta convince anche i detrattori che dopo i flop in campionato (contro il Cagliari) e in Coppa Italia (Fiorentina) avevano addirittura affermato che un ciclo era finito.

Parecchie erano state le critiche anche all’indirizzo del tecnico nerazzurro reo di aver preso decisioni giudicate quanto meno discutibili. Contro la Juventus è avvenuto una metamorfosi, Toli e compagni hanno fornito una prestazione di altissimo livello che ha raccolto unanimi consensi, come era stato anche dopo le gare contro Inter e Lazio.

Se con l’undici di Massimiliano Allegri si è «soltanto» pareggiato è anche perché almeno due decisioni arbitrali hanno lasciato alquanto a desiderare. Ma sorvoliamo o medio dimentichiamo subito gli episodi sfortunati e scacciamo sul nascere qualsiasi tipo di inutile e non costruttivo vittimismo. Viceversa godiamoci fino in fondo l’Atalanta che ha ripreso a marciare di buon passo.

I nerazzurri ci hanno trasmesso l’inconfutabile messaggio che il traguardo relativo alla qualificazione alla Champions è ancora apertissimo. In classifica siamo sì dietro alla Juve di due punti, ma rimane da recuperare al Gewiss Stadium il match non disputato contro il Torino. Senza escludere che nelle quattordici partite ancora da disputare da qui al termine del campionato non si possa ulteriormente migliorare la stessa graduatoria. Insomma,non possiamo che tornare a vedere il bicchiere mezzo pieno e gran parte del merito va alle magie di un indomabile Gasperini.

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