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Mercoledì 02 Novembre 2005
È morto Valcareggi, ct dell’Italia a Messico ’70 L’esperienza bergamasca alla guida dell’Atalanta
È morto a 86 anni Ferruccio Valcareggi, personaggio di spicco del calcio italiano, commissario tecnico della nazionale ai Mondiali del 1970, in Messico, quando gli azzurri vennero sconfitti in finale dal Brasile di Pelè, dopo la storica vittoria con la Germania 4-3.Diventò selezionatore nel 1967 per ricostruire una Nazionale scossa dalla bruciante eliminazione da Inghilterra ’66. Vinse l’Europeo del 1968 e restò poi alla guida degli azzurri fino al 1974.. In Messico «inventò» la staffetta tra Mazzola e Rivera.
L’ascesa di Ferruccio Valcareggi come allenatore, era di fatto cominciata a Bergamo. Era arrivato nella nostra città per guidare l’Atalanta nella stagione 1959-60, portato dall’ing. Tentorio, dopo le polemiche per la mancata conferma del tecnico austriaco Adamek che aveva avuto il merito di riportare l’Atalanta in serie A dopo la sua prima retrocessione del dopoguerra.
Valcareggi all’epoca aveva 40 anni, e un passato da calciatore di discreto. Tuttavia il suo esordio come allenatore a livello professionistico alla guida del Prato in Serie B era coinciso con la retrocessione della squadra toscana.
Di Valcareggi avevano positivamente colpito la disponibilità al dialogo, la capacità di mantenere un clima sereno e di motivare la squadra in modo giusto. In sostanza, chiede ai suoi giocatori di battersi con determinazione senza esasperare i toni agonisti.
A sua disposizione ci sono giocatori di qualità, come Gustavsson, Marchesi, Ronzon, Maschio, e uomini di temperamento di temperamento e d’esperienza come Boccardi, Longoni, Cattozzo, Roncoli, Bodi, i giovani Nova e Zavaglio. Valcareggi ha il buon senso di non rivoluzionare il gioco della squadra bene impostata dal suo predecessore, ma sfrutta al meglio Humberto Maschio che diventa un impareggiabile regista a centro campo.
L’idea del calcio, secondo Valcareggi, era - per così dire - scientifica: solo se mangi una damina a metà scacchiera - diceva - puoi andare a damone.
In quell’anno l’Atalanta si era piazzata undicesima e nella stagione successiva aveva conquistato il decimo posto.
Poi, portati da Tentorio, sono arrivati a Bergamo Nielsen e Christensen, oltre a Umberto Colombo. E’ stato l’ultimo colpo di Tentorio, prima di passare il testimone a Franco Previtali, con cui Valcareggi stringe una sincera amicizia.
E’ la stagione 61-62 e l’Atalanta conquista il 6° posto.
Valcareggi se ne andrà poi alla Fiorentina, per tornare a Bergamo per una sola stagione, dopo Tabanelli e Quario, prima di approdare alla Nazionale.
(02/11/2005)
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