Cigarini: «Tanto di cappello a Reja
Con lui tranquillità e anche gioco»

Grande risposta dei tifosi atalantini a Oriocenter, dove Luca Cigarini ha potuto vedere da vicino l’ultimo dei gadget nerazzurri, il calcio-balilla dell’Atalanta.

Dal campo da bar a quello vero, con la squadra di Reja impegnata a Palermo domenica 10 maggio contro i rosanero alla ricerca degli ultimi punti salvezza. «Le cose vanno bene, ma potrebbero andare meglio, anche se credo comunque che siamo sulla strada giusta - ha affermato il numero 21 nerazzurro -. Aspettiamo però prima di esultare, perché bisogna anche attendere il risultato del Cagliari: dovremo fare una grande partita come contro la Lazio e sicuramente il destino è nelle nostre mani. Con la Lazio è stata la migliore della stagione, anche se ne avevamo fatte almeno altre due su quel livello, purtroppo senza vincere anche quelle. Ci aspettano partite difficili, ma abbordabili e quella con la Lazio ci dà maggior fiducia».

Contro la Lazio non si è stata solo una grande Atalanta, ma anche un ottimo Cigarini, che nelle ultime partite sta tornando sui livelli a cui aveva abituato i tifosi nerazzurri nelle precedenti stagioni. «Diciamo che mi sono divertito, abbiamo fatto una bellissima partita, peccato per il risultato, perché se avessimo segnato nel primo tempo l’avremmo vinto la partita. Era la partita adatta per giocare in quel modo e non gli abbiamo consentito di fare il loro: mi piace di più stare davanti, perché posso essere ancora più determinante. Quest’anno più degli altri anni non voglio pensare al calciomercato, perché prima c’è questa salvezza che ancora non è arrivata. Rispetto a Colantuono è cambiato il modo di gestire la situazione, Reja è più pacato e la tranquillità è stato il punto di forza di queste partite, in più ha portato anche il gioco per cui tanto di cappello al mister».

Ecco invece il pensiero di Cigarini per la rissa post Empoli, dopo le accuse che lo hanno toccato da parte della squadra toscana. «Per quanto mi riguarda sono state dette delle cose assurde sul mio conto: non si sa bene quale sia la versione che raccontano, prima servirebbe una versione ufficiale. Se vogliono continuare a parlare facciano pure: noi non abbiamo da difenderci, le parole di Denis bastano e avanzano».

Simone Masper

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